Ho letto d'un fiato questo finale anche se della trilogia questo terzo libro è quello che mi ha lasciato meno, forse perché è il periodo storico più documentato tra letteratura e cinematografia. In ogni caso non riesco a considerare questo libro senza gli altri due. E un percorso bellissimo. Una storia intensa in cui i protagonisti diventano amici con cui condividi passioni e dolori e da cui non vedi l'ora di tornare. Follett è grandioso. Sa portare altrove come nessun altro. Evasione sorpresa coinvolgimento e cultura leggera senza pretese. Consiglio a tutti questo viaggio nel tempo. Ha tanti spunti di riflessione e quando arrivi all'ultima pagina la sensazione è di vuoto.... ti chiedi "e adesso cosa leggo?"
ATTENZIONE: Questo libro è in formato Flipback, per maggiori informazioni guarda il video presente in questa pagina!
"I giorni dell'eternità" è la conclusione della trilogia "The Century", dedicata al Novecento, nella quale Ken Follett segue il destino di cinque famiglie legate tra loro: una americana, una tedesca, una russa, una inglese e una gallese. Dai palazzi del potere alle case della gente comune, le storie dei protagonisti si snodano e si intrecciano nel periodo che va dai primi anni Sessanta fino alla caduta del Muro di Berlino, passando attraverso eventi sociali, politici ed economici tra i più drammatici e significativi del cosiddetto "Secolo breve": le lotte per i diritti civili in America, la crisi dei missili di Cuba, la Guerra fredda, ma anche i Beatles e la nascita del rock'n'roll. Quando Rebecca Hoffmann, insegnante della Germania Est, scopre di essere stata spiata per anni dalla Stasi prende una decisione che avrà pesanti conseguenze sulla sua famiglia. In America, George Jakes, figlio di una coppia mista, rinuncia a una promettente carriera legale per entrare al dipartimento di Giustizia di Robert Kennedy e partecipa alla dura battaglia contro la segregazione razziale. Cameron Dewar, nipote di un senatore del Congresso, non si lascia scappare l'occasione di fare spionaggio per una causa in cui crede fermamente, ma solo per scoprire che il mondo è molto più pericoloso di quanto pensi. Dimka Dvorkin, giovane assistente di Nikita Chruscëv, diventa un personaggio di spicco proprio mentre Stati Uniti e Unione Sovietica si ritrovano sull'orlo di una crisi che sembra senza via d'uscita.
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Anno edizione:2014
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Dopo il primo volume coinvolgente e storicamente attendibile, già nel secondo si notava uno scadimento complessivo. Questo terzo episodio della saga mi ha deluso. A mio avviso il contesto storico e i personaggi che lo animano sono trattati con superficialità e, se possibile, ancor più banalizzati sono i comportamenti dei giovani protagonisti che si muovono tra alcove, tradimenti e intrallazzi occasionali dove un erotismo stucchevole e scontato si sostituisce spesso alla narrazione dei fatti. Mancano totalmente riferimenti ad altri episodi che tra gli anni sessanta e settanta hanno influito in maniera determinante sulla cultura e sulla politica del tempo con importanti ripercussioni sugli anni a venire. L'intero contenuto poteva essere sintetizzato e raccolto nella metà delle pagine, ma forse non avrebbe fatto bella figura nelle librerie.
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Ho letto volentieri i primi due libri della trilogia. Mi ha dato spunti per rivedere le mie conoscenze di storia del secolo appena passato, rivedere velocemente i personaggi storici e i fatti che hanno segnato la nostra esistenza. Quest'ultimo libro invece mi ha lasciato un qualcosa che sa di incompleto. Si comprende che è umanamente impossibile descrivere con dovizia i fatti degli anni ottanta e novanta, ma il disastro di Chernobyl non è stato minimamente menzionato nonostante il personaggio di Zoja fosse di uno scienziato che lavorava per l'agenzia atomica sovietica (ordigni nucleari o quant'altro). A mio parere l'Unione Sovietica cominciò a barcollare da quegli avvenimenti. Poi la crisi economica imperante OK e Gorbaciev che ci ha messo del suo con l'eredità lasciata da altri. Mi è piaciuto, ma devo dire che rimane monca di qualcosa. Ok per la descrizione del periodo pop - rock. Ottimo l'intreccio storico con i personaggi di fantasia che parevano sicuramente reali e ben inseriti nel contesto. Emozionante la caduta del muro di Berlino, che ripercorre quanto sofferto dal popolo tedesco. Credo comunque che Ken Follet sia un genio come scrittore per essersi imbarcato in una "avventura" letteraria di questa portata. Come sempre supera di molto la sufficienza.
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