Recensioni Gotico rosa

Un uomo deluso dall’amore vuole uccidersi ma viene salvato da una sirena; la storia di due adulteri è raccontata dagli amplessi nei giorni di pioggia consumati in un anonimo hotel; un dottore e una baby squillo giocano all’amore nel giorno di San Valentino; una coppia di coniugi capisce che il matrimonio è solamente una possessione demoniaca; un ragazzino perde l’innocenza per colpa di un amore oscuro; due disperati – in una città assediata da un virus – si amano senza un domani; un molestatore della metropolitana viene assalito dalla sua vittima e scopre di amare per la prima volta.
Proposto da Massimo Onofri al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «Quasi all’inizio della sua vicenda, nel 2006, Luca Ricci aveva pubblicato un libro dal titolo eloquente: “L’amore e altre forme d’odio”. C’era stata poi, insieme a molto altro, la quadrilogia delle stagioni, conclusasi l’anno scorso con I primaverili. Arriva ora a riprendere il discorso, con vocazione fenomenologica e dentro una popolata galleria di ritratti, “Gotico rosa”, pubblicato da La nave di Teseo. Quella del racconto è di sicuro un’arte in cui l’Italia primeggia e dentro questa tradizione oggi Ricci eccelle: per la notevole disposizione a inventare trame, per la drammaturgia del personaggio, per la felicità e facilità dei dialoghi, per la singolarità del punto di vista, per la limpidezza della scrittura, ma, soprattutto, per la capacità di contrarre nel breve d’un racconto un destino. Uno dei racconti reca in epigrafe una massima di Cioran: “I sentimenti sinceri presuppongono una mancanza di riguardo verso di sé”. Si tratta d’una verità ambivalente e forse ambigua dentro cui folgorano i frammenti dell’ininterrotto discorso d’un originale anatomopatologo dell’amore.»
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