Il grande sentiero di John Ford - DVD
Il grande sentiero di John Ford - DVD - 2
Il grande sentiero di John Ford - DVD
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Il grande sentiero
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Descrizione


Cheyenne non ce la fanno più a sopravvivere nelle terre desolate e malsane dove sono stati confinati. Iniziano quindi una marcia di oltre duemila chilometri per tornare alla terra degli antenati. Decimati dalla fame e dalle fatiche, vengono raggiunti dal capitano Thomas Archer e dai suoi soldati. Comincia una difficile trattativa...

Dettagli

1964
DVD
8023562006367

Informazioni aggiuntive

  • A & R Productions, 2015
  • A&R Productions s.a.s.
  • 159 min
  • Italiano (Dolby Digital 2.0 - mono);Inglese (Dolby Digital 2.0 - mono)
  • Italiano
  • 2,20:1 Wide Screen
  • foto; manifesto originale; trailers; dietro le quinte (making of)

Valutazioni e recensioni

  •  G
    Bellissimo

    Uno dei primi film dove gli indiani non sono rappresentati come degli scotennatori ma finalmente come popolo oppresso. Film meraviglioso.

Conosci l'autore

Foto di John Ford

John Ford

1895, Portland, Maine

"Nome d'arte di Sean Aloysius O'Feeney, regista statunitense. Di etnia irlandese, a diciott'anni, lascia la fabbrica in cui lavora e raggiunge il fratello maggiore, Francis, già impegnato come attore e regista a Hollywood, assumendo il nome di John, che subito cambia in Jack, mutando anche il cognome in Ford. Come Jack F. dirige, tra il 1916 e il 1923, una serie di film d'avventura per la Universal, in particolare molti two reels con H. Carey. Riprende il nome John per dirigere Il cavallo d'acciaio (1924), un western di grande successo che già rivela un'alta padronanza del mezzo. Tra due rulli, medi e lungometraggi sono decine i film che il giovane F. firma. Quattro anni dopo, nel 1928, realizza L'ultima gioia (insulso titolo italiano di Four Sons), con il quale vince il premio...

Foto di Richard Widmark

Richard Widmark

1914, Sunrise, Minnesota

Attore statunitense. Dopo aver debuttato in alcuni programmi radiofonici come Mercury Theatre on the Air (di O. Welles), nel 1943 esordisce sulle scene teatrali in Kiss and Tell e nel 1947 H. Hathaway gli affida la parte del gangster Tommy Udo in Il bacio della morte, che gli vale una nomination all'Oscar. Biondo, mingherlino e dal mento sfuggente, si specializza in personaggi sadici e nevrotici, interpretando Strada senza nome (1948) di W. Keighley e Mano pericolosa (1953) di S. Fuller. Ma è efficace e convincente anche in ruoli diversi: lo si ricorda ad es. nel ruolo del malinconico fuggiasco di I trafficanti della notte (1950) di J. Dassin o in quello dell'ufficiale sanitario che lotta contro il pericolo di un'epidemia in Bandiera gialla (1950) di E. Kazan. La sua ambivalenza interpretativa...

Foto di Carroll Baker

Carroll Baker

1931, Johnstown, Pennsylvania

Attrice statunitense. Ballerina e cantante, ottiene la prima particina nel 1953 per poi passare alla palestra dell'Actor's Studio. La chance arriva con Il gigante (1956) di G. Stevens. Notata da E. Kazan, viene scelta per la morbosa lolita protagonista di Baby Doll (1956): il personaggio della moglie-bambina che si succhia il pollice nella culla la imprigiona per tutta la vita nell'imbarazzante ruolo del sex-symbol. Bruciatasi in fretta fra Hollywood e l'Italia, trova un piccolo riscatto quando M. Ferreri la sceglie come protagonista di L'harem (1967) e B. Fosse le fa interpretare la madre della sfortunata diva di un giorno in Star 80 (1983).

Foto di Karl Malden

Karl Malden

1912, Gary, Indiana

Nome d'arte di M. Sekulovich, attore statunitense. Di origine serba, frequenta i corsi d'arte drammatica a Chicago ed esordisce sui palcoscenici di Broadway, dove incontra il regista E. Kazan che, dopo averlo diretto a teatro, gli chiede di trasferire sullo schermo il personaggio del timido innamorato Mitch di Un tram che si chiama desiderio (1951) tratto da T. Williams. L'interpretazione gli vale un Oscar da attore non protagonista e lo lancia nel firmamento di Hollywood permettendogli di consolidare il successo della sua maschera irregolare, il nasone a patata, l'aspetto sgraziato da orso, con cui dà vita a personaggi forti e liberi da cliché seduttivi. Nel 1954 è il ruvido prete-tutore del ribelle M. Brando in Fronte del porto, ancora di Kazan, e di seguito scolpisce fra gli altri il cupo...

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