Il grido della rosa

Alice Basso è una delle nuove autrici che più mi piacciono. In questo secondo libro con protagonista Anita Bo l'autrice affronta il tema della prostituzione e lo fa con con simpatia e delicatezza che nulla toglie al trattare l’argomento con serietà.

Siamo sempre a Torino nel 1935. Anita continua a lavorare come dattilografa per la rivista "Saturnalia" consapevole, però, che tra soli quattro mesi dovrà lasciare il lavoro per sposarsi finalmente con Corrado. La situazione viene movimentata dalla morte di una ragazza madre sordomuta, morta apparentemente a casa dei conti che hanno deciso di adottare il suo bambino, casa in cui avrebbe cercato di introdursi per riprendersi il bambino. Ma Anita e Sebastiano si rendono subito conto che c'è qualcosa che non va; ed ecco che i due, con l'aiuto stavolta anche di Candida, di Clara e di Diana, un'amica della ragazza morta, cominciano ad indagare. E la conclusione è ovviamente diversa dalla versione ufficiale data dalle autorità. Continuano le avventure di Anita Bo, personaggio che si sta evolvendo e che sta maturando una nuova consapevolezza delle sue capacità e delle cose che realmente desidera.

Quattro mesi. Quattro mesi è quanto manca ad Anita per diventare la moglie di Corrado, nonché madre dei suoi sei (sei ne vuole lui!!) figli. Se non fosse che, santa polenta a fette, Anita ha ben altro per la testa! Da un mese è diventata, con Sebastiano, la metà dello scrittore J. D. Smith, e questo sì che occupa i suoi pensieri giorno e notte, altro che il matrimonio! Ormai è lanciata in questa impresa fuori legge, e niente le farà cambiare idea. E chissene importa se stavolta si troverà a frequentare posti ben poco consoni ad una ragazza per bene come lei (leggasi: bordelli) e ad interrogare prostitute. Se questo può servire a fare un po' di giustizia, in fondo è per questo che è nato D. D. Smith, allora il gioco vale decisamente la candela. E poi, se già indagare con Sebastiano era entusiasmante, figuriamoci questa volta che può avvalersi anche dell'aiuto di Clara e Candita. Questo secondo capitolo delle avventure di Anita parte letteralmente in quarta sin dai primi capitoli per mantenere poi un ritmo serrato fino alla fine. Di una cosa potete stare certi: mai vi verrà da esclamare "che zucche"!