Hannibal

"Hannibal", dello scrittore e giornalista Thomas Harris, è il terzo capitolo della saga dedicata al famigerato e spietato serial killer Hannibal Lecter, entrato a far parte dell'immaginario comune come uno dei "villain" più lucidi, cinici, spietati e "assetati di sangue" della storia non solo della letteratura, ma anche del cinema attraverso le altrettanto celebri trasposizioni cinematografiche. Romanzo thriller al cadiopalmo da leggere tutto d'un fiato.

"Hannibal" (1999) coincide con l'ultima apparizione del personaggio di Hannibal Lecter. Questo sequel è stato trasposto da Ridley Scott nel 2002 che ha richiamato Anthony Hopkins mentre Jodie Foster è stata sostituita da Julianne Moore per interpretare Clarice Starling (e purtroppo l'interazione fra i due non funziona altrettanto bene). Sono trascorsi sette anni da quando Hannibal è evaso. L'agente speciale Clarice viene coinvolta in un'operazione antidroga finita male e sottoposta a un esame disciplinare. Rispetto agli altri romanzi della saga, questo è diviso in diverse parti. Non un montaggio alternato, ma vere e proprie sezioni separate, tanto che per diverso tempo ci dimentichiamo della protagonista principale, Clarice. Però ci fa venire in mente che il libro è intitolato al grande serial killer, e così seguiamo la latitanza del dottor Lecter a Firenze. Qui è braccato dall'ispettore capo della questura Rinaldi Pazzi (un Pazzo dei Pazzi!) al soldo di Mason Verger, unica vittima superstite di Hannibal, con la faccia ridotta a un testo e che, al centro delle sue infinite ricchezze, medita vendetta. Grande lavoro di documentazione e descrizioni puntuali. "Hannibal" di Thomas Harris è il romanzo più oscuro della serie. Un'atmosfera di cupa angoscia pervade dalla prima all'ultima pagina, con diverse concessioni al gore. Colpisce la doppia ossessione che si instaura fra Lecter e Starling, fino al momento in cui l'epilogo non mette un punto definitivo. L'incarnazione del male non ha mai avuto tanto charme: Hannibal è finalmente protagonista, e non sullo sfondo di un caso poliziesco collaterale, assurgendo da personaggio straordinario a perfetto. Tanto che in certi casi appare come un personaggio positivo piuttosto che come il più grande serial killer al mondo. Eccezionale...

Il libro è magnifico in ogni suo dettaglio e il finale mi è piaciuto moltissimo, quasi commosso direi, è un po’ me lo aspettavo già quando lessi “Il silenzio degli innocenti”. Peccato che il film abbia sputato su questo capolavoro sconvolgendone la storia.