Istanbul - Orhan Pamuk - copertina
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Letteratura: Turchia
Istanbul
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Descrizione

Istanbul è Orhan Pamuk, che negli anni ne è diventato il cantore piú amato e conosciuto.

«Pamuk scende, come Victor Hugo, nei pozzi e negli abissi d'Istanbul, alla caccia di quei misteri ch'egli solo conosce. Non si potrebbe essere piú fedeli alla propria capitale, di cui Pamuk conosce "ogni piega sinuosa", come Baudelaire conosceva tutte le pieghe sinuose di Parigi. Istanbul è uno dei libri piú belli e stravaganti che abbia letto negli ultimi tempi» - Pietro Citati, la Repubblica

«Enciclopedico, onnivoro, inesauribile, questo libro guarda Istanbul come un meteorologo osserva il tempo: senza sosta e registrando ogni minima variazione. È un barometro dell'anima» - L'Indice dei libri del mese

«È uno dei libri di memorie piú emozionanti che abbia mai letto. Ogni sua riga, piú di qualsiasi dépliant turistico, mi fa desiderare di essere a Istanbul» - The Sunday Telegraph


"Istanbul come malinconia condivisa, Istanbul come doppio, Istanbul come immagini in bianco e nero di edifici sbriciolati e di minareti fantasma, Istanbul come labirinto di strade osservate da alte finestre e balconi, Istanbul come invenzione degli stranieri, Istanbul come luogo di primi amori e ultimi riti: alla fine tutti questi tentativi di una definizione diventano Istanbul come autoritratto, Istanbul come Pamuk". (Alberto Manguel, "The Washington Post"). Una delle più affascinanti città del mondo raccontata con la passione enciclopedica del collezionista, l'amore del figlio, il lirismo intenso del poeta.

Dettagli

Tascabile
13 gennaio 2014
388 p.
9788806219376

Valutazioni e recensioni

  • Alessandro
    Per capire l'anima di una città

    Ho letto questo libro prima di visitare Istambul. E' stao utile per capire meglio lo spirito della città e vederla con occhi diversi, più consapevoli. A volte il libro può risultare un po' ripetitivo su alcuni aspetti ma nel complesso è una lettura interessante.

  • Questa e' una raccolta di divagazioni letterarie di finissimo livello nella quale episodi autobiografici si amalgamano alle componenti più complesse della città. Ed e' una Istanbul molto diversa dalla metropoli allegra, vacanziera e discotecara che abbiamo in mente. Si sofferma, invece, sui temi cari a chi a Istanbul ci vive da un pezzo. E passa in rassegna i cambiamenti maldigeriti, il contrasto mai sopito tra presente e passato, una secolarizzazione incompleta, un perenne senso di inferiorità mascherato dietro un nazionalismo fuori-tempo.

  • "Istanbul" e' una raccolta di divagazioni letterarie di finissimo livello nella quale episodi autobiografici si amalgamano alle componenti piu' complesse della citta'. Ed e' una Istanbul molto diversa dalla metropoli allegra, vacanziera e discotecara che abbiamo in mente, quella dei ristoranti di Ortakoy e degli ostelli di Galata, delle crociere sul Bosforo e del Topkapi. L'uomo avveduto che e' in Pamuk non perde tempo nel consigliare locali, teatri e postriboli vari: si sofferma, invece, sui temi cari a chi a Istanbul ci vive da un pezzo. E passa in rassegna i cambiamenti maldigeriti, il contrasto mai sopito tra presente e passato, una secolarizzazione incompleta, un perenne senso di inferiorita' mascherato dietro un nazionalismo fuori-tempo, la stagione delle ideologie e quella della consapevolezza. Il tutto espresso nella forma di una serie di elzeviri brillanti per qualita' di scrittura e intellettualmente spregiudicati, a beneficio di lettori/viaggiatori esigenti.

Conosci l'autore

Foto di Orhan Pamuk

Orhan Pamuk

1952, Istanbul

Scrittore turco, Premio Nobel per la letteratura nel 2006. Abbandonati gli studi di architettura, esordisce con il romanzo Il signor Cevdet e i suoi figli (1982), affresco di tre generazioni ambientato nel quartiere natio di Nisantasi, con il quale ottiene grande successo; cui sono seguiti La casa del silenzio (1983) e Il castello bianco (1985), nei quali l’incontro tra un giovane veneziano e uno studioso ottomano è pretesto per affrontare quello, problematico e conflittuale, tra Oriente e Occidente. Lo stesso tema ricorre, declinato in modi diversi, anche nei più recenti Il mio nome è rosso (1998, premio Grinzane) e Neve (2002), dai risvolti più marcatamente politici. Istanbul (2003) ha affascinato per l’abile tessitura che cuce...

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