Leggere è viaggiare e “non c’è niente di più autentico dello scoprire il mondo che ci è stato donato.” Questo è un libro che trasuda una enorme passione per il viaggio e per la fotografia oltre che per il proprio lavoro. Dario è, oltre che un esperto viaggiatore e fotografo, uno studioso ed esperto di informatica; attraverso la sua scrittura semplice, diretta e spontanea riesce a catturare l'attenzione di tutti, anche di chi come me ha tutt’altra formazione alle spalle e solo una discreta competenza digitale. Le pagine su temi di stringente attualità come quelle sull’Intelligenza Artificiale, o anche quelle sulla dismorfia digitale, sono sapientemente alternate da fotografie mozzafiato scattate in giro per il mondo corredate da pensieri dell’autore a commento delle stesse. Chiude il tutto un interessante capitolo sul solo travel con consigli, spunti e approcci per chi desidera viaggiare alla scoperta del mondo in solitaria, facendo leva sulle proprie forze e sui propri sogni. A proposito di sogni, tra le tante parole e riflessioni condivise dall’autore, quella che segue è quella che più mi ha colpito: “Credo fortemente che ognuno di noi debba vivere la propria vita con gratitudine e consapevolezza: ricca di cosa siamo e cosa sentiamo” E di farlo senza ascoltare nessuno. Tantomeno l’eco sordo di una società avvezza al conformismo, intrisa di obblighi e doveri; compressa in un tempo sempre più povero e privo di unicità. Oggi sopravviviamo meccanicamente senza fermarci mai a respirare. Inseguire i propri sogni, coltivare le proprie passioni, evitano lo stato di assenza, garantendo il benessere. Perché poi, alla fine del sentiero, che esistenza avremo vissuto: la nostra o quella degli altri?” Leggere Dario è sempre un meraviglioso viaggio. Il mio augurio è che questo libro possa incontrare gli occhi – e il cuore – di tante, tante persone.
