Necessario
Walter e Patty erano arrivati a Ramsey Hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. Fuggivano dalla generazione dei padri e dai loro quartieri residenziali, dalle nevrosi e dalle scelte sbagliate in mezzo a cui erano cresciuti: Ramsey Hill (pur con certe residue sacche di resistenza rappresentate, ai loro occhi, dai vicini poveri, volgari e conservatori) era per i Berglund una frontiera da colonizzare, la possibilità di rinnovare quel mito dell'America come terra di libertà "dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale". Avevano dimenticato però che "niente disturba questa sensazione quanto la presenza di altri esseri umani che si sentono speciali". E infatti qualcosa dev'essere andato storto se, dopo qualche anno, scopriamo che Joey, il figlio sedicenne, è andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, Patty è un po' troppo spesso in compagnia di Richard Katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre Walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come "arrogante, tirannico ed eticamente compromesso". Siamo negli anni Duemila, anni in cui negli Stati Uniti (e non solo...) la libertà è stata come non mai il campo di battaglia e la posta in gioco di uno scontro il cui fronte attraversa tanto il dibattito pubblico quanto le vite delle famiglie.
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Anno edizione:2011
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Cecilia Birello 17 febbraio 2015
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DELIA DIFONZO 07 dicembre 2011
C'è molto in questo libro, forse troppo: premesse errate e promesse non mantenute, sentimenti imbrigliati, attese deluse, amori e odii, privato e sociale, genitori e figli, amici e amanti. E l'elenco potrebbe continuare, ma questi a me sono sembrati i temi più importanti. C'è anche una scrittura fluida e sicura, all'interno di un'accorta regia. A questo prolisso romanzo però manca l'anima; e per tutta la lettura ho avuto la sensazione di stare affacciata a guardare uno scenario in cui agivano maschere e non persone. Un messa in scena che non mi ha convinto, ad onta delle grandi aspettative che avevo coltivato all'uscita di un'altra opera di Franzen.
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ELISA BRUNO 24 novembre 2011
Uno spaccato molto attuale della società ai giorni nostri. Bello ed intenso come il precedente, Le correzioni. Forse leggermente prolisso in alcune parti non relative all'interiorità dei personaggi. Ma c'è molto di Walter, Patty e Richard in ognuno di noi, e viceversa. Sembra di conoscere queste persone da una vita, a volte imbarazza seguirne il comportamento, molto spesso lascia stupiti... Comunque questo romanzo regala qualcosa di speciale e profondo, ed aiuta a capire un pochino meglio come "funzionano" le persone, oltre ad offrire un ampio affresco dell’America contemporanea.
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