La libreria delle cose perdute

Una bella storia d’amore, che insegna che bisogna uscire allo scoperto nella vita , senza aver paura di mostrare quello che siamo veramente, nonostante tutto possiamo trovare anche il nostro lieto fine! Dietro alla maschera che mostriamo agli altri si nascondono le nostre fragilità

Mi capita spesso di guardare un libro e avere la sensazione che diventerà uno dei miei libri preferiti. Un giorno mi sono ritrovata davanti questo libro e ho sentito all’altezza dello stomaco una sensazione che mi è arrivata sotto forma di parole nel cervello e che mi diceva “questo libro ti piacerà”. Così l’ho letto. Io amo i libri. Li amo talmente tanto da anteporli a tutto, e Darcy, è come se fosse l’idea della scrittrice di una me trascritta all’interno di questo romanzo, con la differenza che lei riesce anche a memorizzare i libri che tiene in casa, in borsa, in macchina, nello zaino, ovunque siano a portata di mano. È cosi che si “basa” la sua vita. Ma non solo. Ha anche una madre che soffre di disposofobia, ovvero ha un bisogno impellente di acquisire e conservare oggetti, e un padre che le ha abbandonate e non ha mai conosciuto. Ha anche una migliore amica che le è stata sempre vicina. E Asher. E Peter Pan. Questo libro va letto, perché per me è importante rendersi conto che ESISTONO queste cose nella vita e non solo: “non ci si può fissare su un piano e progettare ogni cosa nel minimo dettaglio. La vita non è così prevedibile. È un casino, e cambia in continuazione. Quindi anche i nostri sogni possono cambiare.”. È importante tenere presente che “anche nel limbo dell’incertezza, alcune cose avrebbero continuato a splendere”. Non voglio citare tutto il libro, altrimenti non provereste quell’emozione che vi lascia la sensazione di “in tempo”, “al momento giusto”. Non so se rendo l’idea. All’inizio potrebbe essere difficile empatizzare con alcuni protagonisti (secondari), ma sono tutti ..“essenziali”.. e devo dire che la scrittrice è riuscita a farmi comprendere le situazioni. Lascio un’ultima citazione che è quella che, credo, descrive appieno le persone che amano i libri:”«Darcy… con quel tuo faccino a forma di cuore.» Mi ha puntato un dito sul petto. «E con il cuore a forma di libro.»”