(Haynrode, presso Nordhausen, 1759 - Marsiglia 1824) filologo classico tedesco. Professore a Halle e a Berlino, divenne celebre con i Prolegomena ad Homerum (1795), che diedero l’avvio alla cosiddetta «questione omerica»: secondo W. l’Iliade e l’Odissea non sono creazioni del mitico poeta Omero, ma aggregati di canti popolari originariamente autonomi. In realtà il problema della paternità dei poemi omerici era già stato impostato da altri studiosi (fra i quali G.B. Vico). Anche la concezione degli studi classici presentata in Esposizione della scienza dell’antichità (1807) aveva avuto importanti precursori; nondimeno tale opera fu considerata l’atto di fondazione della nuova filologia, intesa come ricostruzione totale della vita antica attraverso un sistema di scienze armoniosamente coordinate. A W. risale anche il concetto di «storia di un testo», concepita non come ricostruzione dei codici ma come storia della sua fortuna.