(?, 1474 ca - Venezia 1557) letterato italiano. Ecclesiastico di origine veneta o friulana, lavorò nell’officina di Aldo Manuzio, dove conobbe Erasmo. Nelle sue opere linguistiche (Le vulgari eleganzie, 1521; Le tre fontane, 1526), prontuari a metà strada tra la grammatica e il vocabolario, si mostra meno arcaicizzante di P. Bembo e sostenitore della poesia dantesca (La spada di Dante Alighieri poeta, 1534). Di fronte a una produzione poetica poco rilevante (Opere gentili et amorose, 1502; Lo verde antico, 1524), spicca la prosa delle Occorrenze umane (1546), un’opera composita per stile e tematiche ma di tono fondamentalmente moralistico.