La destinazione dei beni confiscati alla mafia. I beni culturali sottratti dalla criminalità organizzata
Un efficace contrasto del fenomeno mafioso presuppone una presa di coscienza collettiva delle cause che fanno della mafia un fatto trasversale, proteiforme, in grado di mutare geneticamente al fine di sopravvivere ai colpi inferti dal legislatore: come la Medusa omerica, essa si serve dell'assoggettamento del prossimo, paralizzandolo, in uno stato di impotente rassegnazione, sopravvivendo ai mutamenti soggettivi dei suoi componenti, ha imparato a nutrirsi dell'humus economico da cui trae sostentamento. È dunque verso il progressivo annichilimento del potere economico della criminalità organizzata che oggi il legislatore è proteso, attraverso misure preventive e ablative riguardo cui, il momento della destinazione, assume un rilievo centrale al fine di rigenerare tali patrimoni sottratti, riconducendoli alle comunità spogliate delle loro risorse. Il cammino di Perseo prosegue attraverso la destinazione teleologicamente orientata dei beni culturali confiscati al malaffare, tedofori ideali della legalità, strumenti di riscatto e di educazione alla bellezza, mezzo di realizzazione di giustizia sociale.
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:1 aprile 2020
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