L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro di Alessandro Corrado Baila non lo compri perché ha una copertina folgorante o per un titolo sensazionale. Lo leggi perché ne hai necessità. I suoi racconti sono un “Viaggio Allucinante”, per citare un famoso film degli anni sessanta, nella mente dei suoi personaggi strani “dentro”, eppure così tremendamente familiari, da ricordarci la parte di noi stessi che tieniamo magistralmente nascosta, abilmente camuffata dietro i “va tutto bene” di circostanza. Ma in “Sulla linea tra giorno e notte, viaggio nel Veneto del benessere e della crisi” c’è dell’altro. Questo è un libro sui veneti e per i veneti, prima che sul Veneto e ciònonostante, le verità che ne escono vanno bene per tutti quelli che con "La Crisi" hanno perso qualcosa e devono voltarsi indietro, rendendone pandemico il messaggio. Alessandro Corrado Baila queste verità ce le sussurra attraverso una serie di istantanee di brandelli di Veneto post crisi economica, colte come pezzi malinconici di un trombettista tossico, seduto a bordo strada e invisibile ai più. L'autore non spende parole per niente, tutte vanno a segno in maniera più o meno dolorosa, con lo sguardo frammentario e surrealista di chi non si fa più illusioni. La sua penna/bisturi fruga nell'animo dei personaggi, ne percepisce gli umori anticipando i loro pensieri con cruda e disincantata poeticita'. Con uno stetoscopio psicoanalitico ne ausculta le viscere, pronunciando la sua diagnosi lirica: male di vivere. I testi procedono spesso per associazioni ossimoriche di universi piacevoli e vite malvissute più o meno in maniera evidente, con un senso dell'agrodolce degno del Marcovaldo di Calvino. Anche le situazioni apparentemente normali si rivelano attimi di catarsi dove il mondo veneto rivela il volto peggiore, prima di riaffondarlo di volta in volta in un luogo comune, in una bestemmia, nella frenesia del lavoro, piuttosto che nel bicchiere o nella slot machine e tutto si fonde nella caleidoscopica percezione di una terra che ha perso l'incanto dell'economia ruggente, capace di far sparire le persone e lasciare solo i numeri e che ora mostra il vestito sdrucito di una donna di mezza età avvolta nel fumo di sigaretta, che si piange addosso ricordando la bellezza che se n’è andata. Alessandro Corrado Baila però ha anche parole buone sulla regione in cui è nato e che ama, e su ciò che di meglio essa ha da offrirci e ce lo racconta con il suo stile in bilico tra il sarcastico e l'onirico, percorrendo come un rabdomante quella linea immaginaria e convenzionale che divide il mondo di chi lavora da quello di chi dorme, fino quasi a farcelo piacere. (...) cerchino pure in lungo e in largo, gli astrofisici (...) ma il Veneto è unico in tutto l'universo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore