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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Un volume prezioso che ci ricorda come gli orientamenti economici non sono mai ‘neutri’ ma sono frutto di scelte precise. L’economia, oggi più che mai, è un campo di battaglia tra interpretazioni e proposte di segno opposto.
Il pensiero economico contemporaneo non è un monolite, caratterizzato da un ‘pensiero unico’, a differenza di come spesso viene presentato e percepito. È un confronto anche acceso tra scuole di pensiero, le cui radici vengono spesso dimenticate quando il confronto riguarda una misura di politica economica o un aspetto specifico, come la spiegazione di una crisi o la valutazione del benessere e della povertà. Invece, è proprio il richiamo continuo a queste radici a dare un senso al confronto, a renderne chiari i termini e le implicazioni. Il libro si apre con due capitoli di illustrazione del retroterra (impostazione classica e marginalista, Marx) e dei precursori immediati come Keynes e Schumpeter, a cui seguono due ampi capitoli dedicati ai ‘giganti del secolo breve’: Hayek e Sraffa. Le pagine centrali del libro affrontano invece i filoni e gli orientamenti di ricerca dominanti, il cosiddetto mainstream: microeconomia e macroeconomia, i diversi rami del pensiero neoliberista, economia applicata ed econometria. Segue un’illustrazione di filoni di ricerca che man mano si distaccano dal paradigma dominante: economia comportamentale e razionalità limitata, la teoria dei mercati finanziari e delle crisi, la macroeconomia post-keynesiana, marxismo, evoluzionismo, istituzionalismo. Conclude un capitolo dedicato all’etica in economia e al problema del potere.
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