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A proposito di Economia, Etica e Politica Sotto l’albero di Natale, la mia nipotina Elisa , di 21 anni, mi ha fatto trovare il libro, decima edizione , di Amartya Sen “ Etica ed Economia”. Ed io che marxianamente, ma non marxisticamente, , ho considerato sempre l’economia, come scienza autonoma basata solo sul valore lavoro dei classici Ricardo, Smith, Marx soprattutto, , ho visto subito il regalo come una provocazione , certamente non voluta. Poi pero, per non far dispiacere la nipotina, ne ho cominciato a leggere le prime pagine ed ho finito con ringraziarla anche perché mi ha consentito dii fare la sesta recensione dopo le cinque fatte su Marx, Keynes Hayek nel catalogo della Feltrinelli Il Libro del Premio Nobel Amartya non è un libro di facile lettura anche per le commistioni fra economia e filosofia morale, L’autore analizza ,quasi certosinamente questi due fondamentali insiemi .e i relativi sotto insiemi . I sillogismi alla San Tommaso che lo caratterizzano possono sembrare noiosi e parziali, invece consentono una comprensione sistemica proprio di un campo cosi esteso e frastagliato come quello del rapporto fra economia ed etica e della mediazione della filosofia politica, Ma ora, con i commercio globale, con le delocalizzazioni di produzione ,Capitale, ormai consuetudinarie e , del lavoro (migrazioni) più chre bibliche, la non dissociazione, oltre che tecnicamente, è etnicamente impossibile E finalmente il valore lavoro di Marx e dei Classici ritorna ad essere indispensabile, : e con questo, risultano conseguentemente utili i mie libri da Caro Marx Grazie in poi , premiando anche tutte le librerie, come la Feltrinelli, che hanno continuato a tenerli nel catalogo, nonostante la vendita prossima allo zero, Scusandomi per questa, credo giustificata, ma necessaria, autopromozione . do un consiglio ai lettori: leggete il tutto, ma nel presupposto della netta separazione. In questo modo i sofismi diventano il collant per fare sistema nella quotidiana prassi della politica, e non solo di quella della istituzioni. E con queste osservazioni ho già fatto il mio commento al passo iniziale pag,10) “Non vi è possibilità in tutto questo di dissociare lo studio dell’economia da quello dell’etica e della filosofia politica” Riporto ora il passo per me più significativo e innovativo dell’intero libro “” Utilità e Benessere ( pag .60) ……. Si può pertanto sostenere che , siccome l’affermazione per cui l’utilità è l’unica fonte del valore si basa sull’identificazione tra utilità e benessere la si può criticare sia: 1) sulla base del fatto il benessere non è l’unica cosa che può avere valore ; 2) sulla base del fatto che l’utilità non rappresenta adeguatamente il benessere. Nella misura in cui noi ci occupiamo dei risultati raggiunti dalle persone, nell’effettuare giudizi etici, i risultati in termini di utilità possono ben essere parziali inadeguati e fuorvianti””” Ed a commento, come ho fatto in tutte le precedenti recensione , riporto l’inizio del mio ultimo libro “ Economia Reale nel mondo globalizzato del XXI Secolo”, già nel catalogo della Feltrinelli, 1) E se avessi fatto la tesi di laurea con il Prof Sandro Cosciani ? In autunno del 1963 detti l’esame, facoltativo, di diritto della navigazione. Mentre ero interrogato notai che il giovane professore mi guardava incuriosito. A fine esame mi disse. Senti valentini, per la rima volta mi trovo nel dilemma , darti 18 o 30; 18, perchè nei dettagli sei stato poco sicuro e talvolta impreciso, negli insiemi invece è emersa chiaramente una tua padronanza rara a trovarsi in studenti, e dovrei darti 30. Non ti conosco e quindi non hai frequentato il corso. Ti do 27, ma mi devi spiegare come hai studiato. Avevo portato il testo su cui avevo studiato, e nel darglielo. gli dissi che avevo approfondito alcuni articolo della normativa e che mi ero aiutato con formule aritmetiche. Dopo aver dato uno sguardo al libro, ricco di formule non facilmente comprensibili. disse, “ me lo ero immaginato, aggiungendo hai gia scelto con chi fare la tesi?. Alla risposta negativa : “Mi puoi prestare il libro, dammi il tuo telefono e ti avviso per la restituzione. Comunque complimenti”. Evidentemente ero rimasto contento per il 27. Pochi giorni dopo ebbi una telefonata dalla segreteria di Scienza delle finanze con la quale mi si informava che il professore Cosciani voleva vedermi .proponendo anche la data ed ora dell’incontro., Avevo già dato l’esame di scienze delle finanze a Messina, con un 27. Non potevo evidentemente non accettare e cosi, all’incontro in facoltà, mi trovai con il professor Cosciani circondato dai suoi assistenti, compreso il professore che mi aveva esaminato. Non ho ricordi precisi anche perché ero evidentemente un poco emozionato ma mi è rimasto fissato nella mente il monologo che dette contenuto all’incontro. Ne riporto la sintesi. Caro Valentini , come vedi accanto a me vi è il professore di diritto delle navigazione che mi ha parlato di te e delle tue formule. Evito i complimenti che ti meriti. Aggiungo che stimo molti il collega dell’università di Messina ed un suo ventisette equivale ad un trenta. Ciò premesso ti propongo di fare con me la tesi di laurea con questo titolo “Gli effetti delle leggi dell’immediato dopo guerra sull’economia del paese degli anni 50”; Cosa ne pensi…? Alla mia non risposta aggiunse La tua preoccupazione è più che giustificata : una tesi analoga per il dopo guerra 1915/18 è stata fatta da Einaudi. Comunque sappi che potrai avvalerti di due miei assistente nelle necessarie ricerche, Debbo anche farti riflettere sulla forte probabilità di qualche ritardo della tua laurea . Riflettici e dammi una risposta il prima possibile alla mia segreteria; Ti raccomando di non subordinarla alle tue formule. Pensa alle conseguenza molto positive nel portare a termine questa tesi. E queste non possono essere oggetto delle tue formule aritmetiche logico insiemistiche. Ed io che ero assillato da forti problemi economici ( mio unico stipendio con due figli e con un affitto che assorbiva un terzo del mio stipendio di circa 70 mila lire) non potei non rifiutare. E non mi sono mai pentito del rifiuto; Ma il monologo del prof Cosciani mi è stato molto, molto di aiuto mei momenti decisivi di alcune scelta, come quella fatta subito dopo la laurea , con una tesi con il prof, Giorgianni sul diritto agrario; privilegiare l’economia nella mia cultura e preparazione professionale Come già scritto in precedenza, nel 1967 vinsi il concorso interno da ispettore principale , un traguardo che avevo programmato sin dai tempi di “capo Stazione” .Risultai primo assoluto su duecento . , con una votazione complessiva di 9,50 ( la migliore nella storia dei concorsi interni a ispettore),, a con un 10 ad economia che mi fu dato soprattutto , credo , per una mia dettagliata illustrazione dell’utilita marginale, sottolineando che non ne vedevo nessuna utilità pratica , anticipando di qualche decennio ciò che avrei scritto nel mio Caro Marx..Grazie e che mi accingo a meglio “evidenziarne anche la oggettiva non utilità teorica, in un mondo globalizzato in cui la marginalità ha per confine…. “il mondo” ” ,nel prossimo libro che comprende la parte “ teP e marginalismo in economia”
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