Capolavoro
Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua (""Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L'autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l'intreccio con una facilità e una felicità d'inventiva, un'ironia e un'intelligenza di scrittura che - oltre il divertimento severo del genere giallo - appartengono all'arte del raccontare. Cioè all'ingegno paradossale di far vedere all'occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.
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La Memoria n.303. 173 p., f.to cm 17x12, copertina flessibile. Ottime condizioni 9788838910173.
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Edizione:20
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Anno edizione:1994
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giulia 18 agosto 2025la forma dell’acqua
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L.C. 06 aprile 2025
Fin dalle prime righe si ha l'impressione di conoscere il commissario Montalbano da sempre. Cos'è che produce questi effetto? Saranno le descrizioni dei luoghi da cui si percepisce l'affetto che l'autore - e quindi anche il protagonista - prova per essi? O sarà l'assoluta mancanza di banalità che caratterizza le vicende? O ancora l'uso del dialetto che impreziosisce l'intera vicenda? Beh, francamente non so rispondere, ma posso affermare con certezza che tutto ciò non può che aumentare la piacevolezza nella lettura. Se si aggiunge anche la brevità dei capitoli - i quali non superano mai le 10-12 pagine - e la complessiva scorrevolezza della storia, si ottiene un piccolo gioiello. Non si può far altro che andare a reperire il secondo episodio delle indagini di questo iconico commissario siciliano. Insomma, un volume - o meglio, un "volumetto" imperdibile!
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Rino 19 gennaio 2025Dove tutto ha inizio
Il primo romanzo in cui appare Montalbano e già ci si ritrova catapultati nella sua dimensione. Al di là del giallo in sé, il romanzo offre diversi spunti di riflessione sulla società e di come la politica si insinui al suo interno. L'utilizzo di termini del dialetto siciliano caratterizza molto di più l'ambientazione.
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