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Un ballo in maschera, due misteriose figure in domino rosso, uno straniero insolente, qualche parola incomprensibile e allusiva: queste apparizioni gettano, una sera, «un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo» nella vita di un medico e di sua moglie, giovani, belli e chiusi in un’ovattata felicità domestica. Da quel momento essi entrano, senza saperlo, in un intreccio speculare di peripezie notturne tanto inverosimili da sembrare oniriche e di sogni tanto invadenti da sembrare fatti reali: e, per tutti e due, i desideri segreti occuperanno la scena, per una notte, con una violenza e una fascinazione tali che li trascineranno inermi con sé, tra la voluttà e l’angoscia. Come in un film di von Stroheim, dalla Vienna borghese e tranquilla emergono inquietanti personaggi, le maschere dilagano, si aprono porte segrete, si svelano esseri equivoci, incombono giudici oscuri e feroci. Alla fine, un fascio di fredda luce clinica illuminerà il corpo bianco ed esanime di una sconosciuta, e in essa il protagonista riconoscerà «il cadavere pallido della notte passata, destinato irrevocabilmente alla decomposizione». Non senza, però, aver anche irrevocabilmente mutato la vita del giovane medico e della sua compagna.
Insieme al Ritorno di Casanova e alla Signorina Else, il Doppio sogno (1926), racconto chiaroveggente e immerso in un incanto surreale, è una delle riuscite supreme di Schnitzler, ormai sempre più spesso riconosciuto, in questi ultimi anni, come uno dei grandi narratori psicologici della letteratura moderna, per il sorprendente spessore e la temibile lucidità delle sue storie, che sembrano aver dato fin dall’inizio per sottintese le scoperte della psicoanalisi.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questa novella l'ho letta durante una domenica di pioggia: una buona atmosfera per gustarsela. L'intreccio generale è davvero particolare e mirabile: il sogno e la realtà, l'allontanarsi e il riunirsi della coppia, la sintesi finale. Non è banale seguire lo svilupparsi della storia, ma un po' di attenzione permette di coglierne le sfumature. Alcune parti sono davvero troppo particolari per i miei gusti, ma qui il tutto è più della somma delle parti.
Dopo aver studiato le considerazioni di Freud questo libro ha per me un senso maggiore di quanto ne avrebbe avuto se io non avessi mai studiato Freud. Non mi ricorderò dei personaggi e della trama in particolare perché è abbastanza vuota e non memorabile ma mi ricorderò di quella sensazione di spettri descritta così bene, per la prima volta.
Nella decadente Vienna di fine '800, città che ormai conserva solo l'ombra di una più antica grandezza, vivono Fridolin e Albertine, due giovani coniugi i quali si troveranno loro malgrado a veder minata la stabilità del loro matrimonio, in seguito ad alcune esperienze (reali od oniriche che siano) che hanno come sfondo il desiderio, la trasgressione, il tradimento. Queste esperienze si giocano su due piani diversi: in quello del sogno per quanto riguarda Albertine, in quello reale per Fridolin anche se i due piani risultano quasi intercambiabili. Le misteriose e oscure vicissitudini che vedranno protagonista il giovane medico hanno infatti un che di onirico nella loro nebulosità, mentre il sogno di Albertine è vivido e sconvolgerà entrambi i protagonisti al pari di un avvenimento realizzatosi concretamente. Dopotutto il contrasto tra realtà e sogno, come tra maschera e volto scoperto è un elemento chiave di questa novella. Quella su cui si basa Schnitzer è un' analisi dei desideri repressi all'interno della coppia ma, che questi desideri vengano soddisfatti o rimangano solo, per l'appunto sogni, poco importa. Fridolin non tradisce la moglie , forse perché non vuole, forse perché non riesce, o addirittura perché l'importante non è davvero tradire ma vendicarsi del tradimento, anche se irreale, proprio perché si ha paura che questo si possa realizzare, vige l'idea che un sogno, non sia mai soltanto un sogno, volendo azzardare una lettura freudiana. Freud stesso del resto, con una lettera si complimenta con lo scrittore per la sua istintiva auto-percezione del funzionamento della psiche umana (sottolineando comunque la differente caratura di ruolo tra scrittore e medico). Interessante notare tra l'altro come la "risoluzione del conflitto" tra i due coniugi avvenga dopo le rispettive confessioni, quasi come se il racconto del sogno, o del doppio sogno abbia avuto un valore terapeutico
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