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Gli stravolgimenti profondi e tumultuosi che hanno interessato il Mezzogiorno continentale, nell’ultimo trentennio, ne hanno modificato la fisionomia o accentuando talune negatività o cancellando molte sue specificità, senza tuttavia offrire un volto che esprimesse univocamente e chiaramente le nuove direzioni intraviste. Sembra così di trovarsi di fronte un paesaggio in cui le macerie sono più numerose di ciò che è rimasto in piedi. Non è venuta meno, anche se certi segnali vanno in senso opposto, però l’antica e fondamentale funzione “eminentemente civile” dell’intellettuale meridionale. Le pagine nelle quali l’autore ricostruisce e ripercorre la vita, le attività pubbliche, gli scritti, i libri di Arturo Arcomano, muovono tutte nella direzione di dimostrare attraverso il suo percorso, come quella funzione civile non sia scomparsa, e di fatto non si è eclissata ma solo trasformata; di come il risvolto educativo e formativo di un intellettuale educatore e docente universitario assuma al suo interno quella funzione, e a contatto quindi con intere generazioni di studenti la amplifica dandole un senso critico e civico; la riposiziona tra le tormentate vicende della lunga storia meridionale per certificarne ancora l’importanza e l’attualità. Al profilo pubblico-politico, con il quale l’autore ricostruisce il cammino del biografato, sottostanno le numerose vicende culturali che vedono protagonista Arcomano e il suo sforzo teorico e di pensiero per comprenderle e restituirle come strumento formativo ed educativo ai giovani che ne sono i destinatari privilegiati anche se silenziosi.
Tommaso Russo si occupa di storia sociale della scuola e delle istituzioni scolastiche ed educative del Mezzogiorno continentale tra Otto e Novecento. Suoi contributi su questi temi sono apparsi su riviste specializzate. Saggi e libri sono usciti con le edizioni FrancoAngeli, Laterza, La Bibliografica, La Scuola di Brescia
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