Emmanuelle Houdart è nata in Svizzera nel 1967. Dopo aver brevemente frequentato la Scuola d’Arte di Sion, ha proseguito gli studi presso l’Ecole Supérieure d’Arts visuels di Ginevra, dove si è diplomata nel 1994. Nel 1996, grazie alla Bourse Patino ha trascorso un anno presso la Cité internationale des Arts di Parigi, dopodiché ha deciso di stabilirsi nella capitale francese. Illustratrice che ama mettere in scena il mostruoso e il meraviglioso, Emmanuelle Houdart collabora da venticinque anni con case editrici specializzate nella letteratura per ragazzi e ha all’attivo oltre trenta pubblicazioni, che ama definire “libri per tutti”. Le sue immagini viaggiano tra frequenti esposizioni in Svizzera, Italia, Hong Kong, e naturalmente in Francia. Tiene regolarmente laboratori di illustrazione sia per adulti sia per ragazzi. Parallelamente alla sua attività editoriale, talvolta sprofonda per mesi dentro sé stessa, abbandonandosi a un lavoro più personale, più intimo, che si avvale della matita colorata come strumento d’elezione. “Se disegno, è perché ho compreso abbastanza in fretta che è l’unico posto in cui ho il diritto di essere completamente me stessa, senza mentire, né barare, né obbedire” racconta. “Se disegno, è perché sono egocentrica, sgonfia, troppo sensibile, freddolosa, collerica, inquieta, appassionata, mezza matta, sostenitrice dell’uguaglianza sociale. Disegno spesso in piedi china sul foglio, senza musica, mentre i corvi gracchiano nel mio giardino. Disegno con cura, lentamente, senza forzare la storia a nascere, senza forzare l’erba a spuntare né i personaggi a volersi bene a tutti i costi. Quando disegno, la morte si allontana, il dolore tace, un mondo possibile prende forma.”
Con #logosedizioni ha pubblicato: Il denaro (2013), Saltimbanchi (2012), Il guardaroba (2012), Genitori felici (2012), Amiche per la vita (2013), Va tutto bene Merlino! (2014), Rifugi (2015), Emilia Mirabilia (2016), Una lunga storia d’amore (2016), Mia madre (2016), Mostri malati (2016), Il mio pianeta (2017) e Sfilata di Natale. Un calendario dell'avvento (2018).
Fonte fotografia: editore #logosedizioni