(Río Seco 1874 - Buenos Aires 1938) scrittore argentino. Dapprima militante socialista e amico di R. Darío, andò poi orientandosi verso il nazionalismo militarista e appoggiò il colpo di stato del 1930 e la dittatura. Morì suicida. Autore di numerosi volumi di prosa (racconti, saggi, scritti politici), è noto soprattutto per l’opera poetica: Le montagne d’oro (Las montañas de oro, 1897), dedicato agli ideali socialisti; Lunario sentimentale (Lunario sentimental, 1909), in versi liberi, di gusto modernista; Odi secolari (Odas seculares, 1910), scritte nel centenario dell’indipendenza; Il libro dei paesaggi (El libro de los paisajes, 1917) e Romancero (1924), che canta la grandiosa natura del suo paese. Poeta di tono epico, nonostante il carattere oratorio di molta sua produzione, L. è considerato una delle figure di maggior rilievo della letteratura argentina della prima metà del Novecento.