(Kijev 1866 - Parigi 1938) filosofo russo. Studiò legge a Mosca e poi si trasferì a Pietroburgo fino al 1922, anno in cui, in seguito alla rivoluzione d’ottobre, si stabilì a Berlino, per passare poi a Parigi. Influenzato da Pascal, Dostoevskij e Nietzsche, sviluppò un dottrina irrazionalistica vicina a quella di S.A. Kierkegaard e alle posizioni dell’esistenzialismo contemporaneo. In questa linea si colloca la sua interpretazione di Dostoevskij nel celebre saggio Dostoevskij e Nietzsche: la filosofia della tragedia (1903). Altre opere di carattere più specificamente filosofico: L’apoteosi dell’infondatezza: saggio di pensiero adogmatico (1905), Kierkegaard e la filosofia esistenziale (1936), Atene e Gerusalemme (1938).