(Livorno 1714 - Napoli 1795) poeta e drammaturgo italiano. Amico di uomini illustri e potenti, ebbe una vita movimentata che lo condusse, oltre che a Napoli, a Parigi (dal 1750) e a Vienna (dal 1760), dove fu consigliere dell’imperatore e segretario del cancelliere Kaunitz. A Vienna conobbe C.W. Gluck, col quale avviò una proficua collaborazione per la riforma del teatro musicale scrivendo i libretti dell’Orfeo ed Euridice (1762), dell’Alceste (1768) e del Paride ed Elena (1770). Scopo della riforma era rimettere in valore gli aspetti peculiarmente drammatici del melodramma, attraverso la corrispondenza dell’espressione musicale con l’azione delineata nel testo poetico. C. sottolineò l’importanza dei valori drammatici anche nel balletto. Da ricordare il suo epistolario, in cui spicca una lettera (Lettera di R. de’ C. al sig. conte Vittorio Alfieri, 1784) contenente un importante giudizio sulle prime tragedie dell’Alfieri.