Shin’ichi Hoshi è stato uno scrittore giapponese di fantascienza. Quasi coetaneo di Kobo Abe, è cresciuto con la nonna materna, sorella del romanziere Ogai Mori. Inizialmente entra nell'azienda farmaceutica di famiglia, fondata dal padre Hajime Hoshi, membro della Dieta. Ma alla sua morte, la farmacia fallisce e Shin'ichi abbandona la professione. Nello stesso anno nasce la prima rivista giapponese di SF: Uchujin (“Polvere spaziale”), dove pubblica il suo primo racconto, Sekisutora, che suscita grande interesse, seguito poi da altre opere. Nel frattempo il genere fantascienza diventa popolare in tutto il mondo e Hoshi pubblica anche in traduzione i suoi romanzi, riscuotendo particolare successo in Russia e nei Paesi del blocco orientale.
Il suo testo più celebre è Bokko-chan (1963). Ma viene ricordato anche per la raccolta Oi-detakoi del 1967, velata di umorismo satirico cone le altre sue opere. Nel 1968 Hoshi riceve il premio della Japan Detective Writers' Association per Moso Ginko.
Del 1970 il romanzo Koe no ami (La rete della voce) una storia che anticipa il futuro con particolare efficacia, narrando di una “rete mondiale dell'informazione” in cui gli esseri umani cadono completamente sotto il controllo dei loro computer.
In Italia ricordiamo: Al di là dell'altalena, pubblicato da Atmosphere libri nel 2025.