L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"La distruzione di Kreshev" è un racconto breve pubblicato nel 1961 da Isaac Bashevis Singer [1902-1991], insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1978. La trama, in sintesi, è la seguente. Il mondo angusto e pacifico di un piccolissimo villaggio polacco viene scosso dall'insinuarsi del diavolo: lussuria, falsità, adulterio, sacrilegio prendono il posto della fede, conducendo la devota comunità alla rovina. È lo stesso Satana a raccontare in prima persona la storia della distruzione di questa piccola frazione polacca, facendo riferimento al suo insinuarsi e al come sia riuscito a trasportare gli abitanti del villaggio di Kreshev alla rovina: in particolare, la ricca famiglia ebrea di Reb Bunim, la quale precipiterà nell'abisso dell'abiezione, della perdizione e del castigo. Il peccato commesso? L'adulterio. Ma chi è il vero peccatore? Il marito stesso Reb Bunim, sua moglie Shifrah Tammar, l'amante di lei Mendel o il suocero di lui? Per la comunità ebraica non vi sono dubbi. Anche i protagonisti della vicenda accettano la indiscutibile sentenza dei sacerdoti. D'altronde, la legge ebraica non si discute. Su questo classico tema, l'autore cercherà di aprire alcuni spunti di riflessione nel prosieguo della vicenda. Che dire?... La novella merita, una sorta di parabola yddish sul peccato, il libero arbitrio e l'eterna lotta tra il bene e il male, con molti respiri di ispirazione anche biblica, con un retrogusto amaro e malinconico che solo uno scrittore come Singer, con segno peculiare degli scrittori ebrei, avrebbe potuto scrivere. Il racconto, diciamo così, "religioso", può piacere come può non piacere, potendo suggerire ad alcuni il messaggio che l'opera del male possa corrompere anche gli uomini più puri, ad altri il messaggio che la religione manipoli le menti, facendo credere di essere nel giusto, mentre invece fa vivere nella completa cecità. In ogni caso, però, nonostante ciò, credo che sia una lettura che valga sicuramente la pena di fare!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore