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Enrico Reginato, ufficiale Medico degli Alpini, racconta senza tanta prosopopea e paroloni da enciclopedia la sua disavventura nei campi di prigionia sovietici. 12 anni, a partire da quando nel 1942 fu fatto prigioniero: un calvario di sorprusi, di angherie, di fame e di freddo; questa è storia vera, storia vissuta...non come tanti fumettoni sorti negli ultimi anni sulla scia di noto best-seller! Storia della quale il governo italiano, in diretto accordo con il regime sovietico comunista, si guardò bene da render nota; leggendo le pagine di Reginato, sembra proprio come nel Vietnam, i Sovietici, come i Vietnamiti negano fino all'inverosimile la presenza di soldati italiani prigionieri e i governanti italiani non fanno nulla, non alzano un dito per inviare un esercito a liberarli; tutto questo non è dato di leggere e di conoscere nè sui libri di storia, nè tantomeno nella storia ufficiale, essendo tutta filo-comunista. Il libro si legge tutto d'un fiato, descrive bene la durezza della repressione comunista: un regime spietato non solo contro i nemici, ma anche contro la propria gente. Nei 12 anni di prigionia, incurante della propria vita, Reginato mette le sue conoscenze mediche al servizio dei compagni di sventura non solo italiani, ma di tutte le altre nazionalità, specialmente tedeschi e rumeni, senza mai cedere all'incessante propaganda e alle lusinghe e provocazioni dei vari commissari di partito. Libro consigliato a chi vuole conoscere la storia per davvero, quella storia che non troverà mai sui libri di scuola, nè tantomeno propagandata dai vari mass-media..... Serve sapere che non ci sono stati solo i campi di concentramento nazisti...dall'altro lato hanno compiuto le stesse atrocità.... Reginato e tutti gli altri sono potuti tornare a casa, perchè si sono mobilitate le famiglie, come Egli ben descrive nelle ultime pagine del libro, costituendosi in vari comitati, non certo per la solerzia dello stato italiano che ancora oggi è indifferente o quasi verso certi episodi...vedi la questione Dalmazia e la sorte che fu di quelle popolazioni....
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