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In questo terzo ed ultimo volume della Storia del fascismo Enzo Santarelli descrive attraverso una sua critica storica la decadenza del regime fascista italiano, la quale decadenza comincia subito dopo la conquista e l'occupazione dell'Etiopia da parte dell'Italia. Infatti la vittoria militare in terra etiope, pur rappresentando il punto della parabola più alto del "prestigio" interno ed internazionale della propaganda fascista, dà non pochi problemi a sistema dittatoriale di Mussolini per contenere le varie guerriglie che sorgono qua e là in quella terra, richiedendo uno sforzo economico e militare che l'Italia non si sarebbe potuta permettere. Ad accelerare la disfatta del regime sarà l'alleanza con la Germania nazionalsocialista di Hitler, perché il cosiddetto "patto d'acciaio" antisocialista ed antidemocratico stipulato tra Roma e Berlino porterà Mussolini ad una sorta di competizione fraterna con Hitler, che condurrà l'Italia (dal 1939 in poi) continuamente in guerra accanto alla Germania o in competizione con essa (come quelle in Albania e in Grecia). Tutte queste guerre sommate alla brutalità dittatura fascista verso gli italiani, peseranno economicamente e socialmente sulla media e piccola borghesia ma soprattutto sulla classe operaia e contadina che si vede aumentare in dismisura le ore lavorative (12 ore al giorno) ed abbassare i salari per far fronte esclusivamente alle spese per le guerre. In queste condizioni si inasprisce estremamente la tensione sociale nell'intero paese, causando da un lato lo smembramento dell'intero partito fascista e dall'altro l'insurrezione popolare partigiana che, guidata dai vari partiti e movimenti antifascisti riusciti allo scoperto dopo più di vent'anni di clandestinità, decide di imbracciare le armi che trova ed insieme agli Alleati angloamericani (ove questi arriveranno in tempo) scacciano gli invasori tedeschi, arrestano e fucilano anche Mussolini ed altri suoi fedelissimi camerati liberando da sud a nord tutta l'Italia. C'è da ricordare però, che l'autore di questo volume, non fa un minimo accenno alle Quattro Giornate di Napoli, durante le quali la città insorge inaspettatamente nelle giornate del 27, 28, 29 e 30 settembre del 1943 liberandosi autonomamente dagli invasori tedeschi e dai combattenti fascisti italiani, senza l'aiuto degli Alleati angloamericani. Napoli è stata la prima grande città italiana a liberarsi prima dell'arrivo degli Alleati. Quest'evento non può essere assolutamente essere considerato un fattore storicamente locale ed isolato per due motivi: primo, perché a Napoli, in quell'insurrezione, confluirono partigiani provenienti da molte città europee, secondo, perché dalla liberazione di Napoli partì la spinta per la liberazione di tutte le grandi città italiane. Ritengo che questo sia un grande errore per un altrettanto grande storico italiano come Enzo Santarelli.
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