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L' importante è vincere. Da Olimpia a Rio de Janeiro - Eva Cantarella,Ettore Miraglia - copertina
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L' importante è vincere. Da Olimpia a Rio de Janeiro
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L' importante è vincere. Da Olimpia a Rio de Janeiro - Eva Cantarella,Ettore Miraglia - copertina
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Descrizione


Dopo aver raccontato come amavano i romani e i greci, quali erano i loro divertimenti preferiti, come si vestivano e si pettinavano, cosa mangiavano, in che modo vivevano politica e religione, nascita e morte, Eva Cantarella non poteva far mancare ai lettori, nell'anno dei Giochi di Rio de Janeiro, una storia delle Olimpiadi antiche. Perché, se è noto che a Olimpia si incontravano ogni quattro anni i migliori atleti dell'Ellade, sono pochi a sapere - per esempio - quanto duravano i Giochi, che cos'era la tregua sacra, o che a Olimpia esisteva un vero e proprio albergo per atleti e allenatori, oltre che per i tifosi più abbienti. Per non parlare di questioni più complesse, quali la nascita del professionismo e il venir meno degli ideali eroici; il rapporto tra eros e atletismo; le gare falsate (il doping non esisteva ancora, ma la scorrettezza e la corruzione sì). Ettore Miraglia ripercorre invece la storia dei Giochi moderni, a partire dall'edizione di Atene del 1896 voluta dal barone de Coubertin: affronta temi scottanti come il boicottaggio (Montréal '76, Mosca '80, Los Angeles '84) e il doping, passando per le Olimpiadi "mancate" (Berlino '16, Tokyo '44, Londra '48) e Settembre Nero (Monaco '72), e introduce i Giochi di Rio offrendo, insieme alla presentazione delle 42 discipline olimpiche, il calendario delle gare. Completa il testo una piccola raccolta di "storie parallele" in cui campioni dell'antichità vengono accostati a campioni del presente.
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Dettagli

2016
26 maggio 2016
156 p., Brossura
9788807492006
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Indice


Le prime frasi del libro

Le sorprese di un greco a Rio

Immaginiamo un greco antico che entra nella macchina del tempo e ne esce in Brasile, a Rio, in questo agosto 2016. Certamente, le Olimpiadi che vi si svolgono quest’anno gli riserverebbero non poche sorprese.
Tanto per cominciare, si chiederebbe il perché della data. In Grecia non c’era una data fissa per le gare olimpiche: però iniziavano sempre in modo che il terzo giorno coincidesse con la seconda o terza luna piena dopo il solstizio d’estate. A Rio, invece (essendo il giorno d’inizio il 5 agosto, due dopo il novilunio), il secondo plenilunio dopo il solstizio cadrà tre giorni prima della fine dei Giochi.
Ma questa sarebbe solo la prima e la più piccola delle sorprese. A lasciarlo davvero sbalordito sarebbe la totale assenza – per lui incomprensibile – dei simboli e delle cerimonie religiose, onnipresenti e fondamentali ai Giochi di Olimpia. Come spiegargliela? Le sue Olimpiadi erano una festa istituita, come diceva il mito, in onore di Zeus e tali erano rimaste nel corso della loro lunga storia.
Certamente, si potrebbe cominciare col dirgli che oggi i Giochi non sono riservati a un solo popolo (non parliamo di nazioni, perché la Grecia antica non fu mai tale: ma su questo torneremo): vi partecipano atleti provenienti da ogni parte del mondo e di ogni religione. Ma non sarebbe affatto facile spiegargli che oggi (tranne per i seguaci della religione islamica e di quella hindu) la religione appartiene a una sfera separata rispetto a quella dello Stato: nel mondo greco questa distinzione non esisteva.
E anche al di là di questo, al nostro antico greco rimarrebbero altre perplessità. Ad esempio: perché è scomparsa la gara di tromba? E che fine ha fatto quella degli araldi? A Olimpia, il giorno dell’inaugurazione si decideva chi avrebbe annunciato le gare e i vincitori: l’onore sarebbe spettato al trombettiere che aveva più fiato e all’araldo che aveva più voce. Niente a che vedere con una gara musicale, beninteso, ma la competizione era comunque molto attesa.

Valutazioni e recensioni

Ylenia Russotto
Recensioni: 4/5

Quasi, perché già dalle prime pagine la Cantarella pone i paletti, mettendo in risalto le differenze fra le Olimpiadi di oggi e quelle dell'epoca che le ha viste nascere. Eh sì, forse un greco avrebbe qualcosa da ridire. Ma è proprio questo paragone continuo che ci permette di capire i Giochi in ogni loro sfaccettatura e apprezzarli appieno, per come sono e per come erano. Mentre apprendiamo le usanze, a volte davvero curiose, dei Giochi Olimpici dell'epoca e le paragoniamo alle nostre, non ci annoiamo mai, lo stile è sempre leggero e con quel pizzico di ironia che rende i libri della Cantarella una squisita e piacevole lettura.

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Recensioni: 4/5

libro che già conoscevo e che considero di sicuro interesse. Mi ha però sorpreso che acquistandolo dalla casa editrice lo abbia pagato a prezzo pieno, mentre esistono alternative che offorno sconti e sempre senza ulteriori addebiti.

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LUIGI CARRIERI
Recensioni: 5/5

incuriosito dal titolo in opposto al motto l'importante è partecipare ho acquistato il libro e devo dire che si è trattato un acquisto davvero indovinato. davvero ben fatto soprattutto sotto il profilo didattico senza tuttavia essere mai noioso anzi. davvero interesante poi la parte del libro che pone il confronto tra gli eroi sportivi del passato e i campioni attuali. L'ho divorato in un paio di giorni. Davvero consigliato soprattutto in quest'anno olimpico.

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Recensioni

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Conosci l'autore

Eva Cantarella

1936, Roma

Eva Cantarella ha insegnato Diritto romano e Diritto greco all’Università di Milano ed è global professor alla New York University Law School. Tra le sue opere ricordiamo: Norma e sanzione in Omero. Contributo alla protostoria del diritto greco (Milano 1979), Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico (Milano 1987, 2006), I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma (Milano 1991, 2005), Il ritorno della vendetta. Pena di morte: giustizia o assassinio? (Milano 2007), I comandamenti. Non commettere adulterio (con Paolo Ricca; Bologna 2010), “Sopporta, cuore...”. La scelta di Ulisse (Roma-Bari 2010). Con Feltrinelli ha pubblicato numerosi saggi, alcuni di maggior divulgazione: Passato prossimo. Donne romane da Tacita...

Ettore Miraglia

1966, Milano

Ettore Miraglia (Milano, 1966), giornalista del “Corriere della Sera” e della “Gazzetta dello Sport”, si è sempre interessato degli sport olimpici. In precedenza ha scritto, sempre di sport, per “Il Giorno”, e poi è passato alla tv: per Eurosport ha commentato per dieci anni gli sport della piscina in occasione delle più importanti manifestazioni internazionali. Gli stessi sport ha seguito anche per Sportitalia, dove ha curato le news per sette anni. Per Feltrinelli ha pubblicato L'importante è vincere. Da Olimpia a Rio de Janeiro (con Eva Cantarella; 2016) e Le protagoniste. L'emancipazione femminile attraverso lo sport (con Eva Cantarella; 2021). Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.

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