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Felsina cantatrice. La musica a Bologna e in Accademia fra il 1666 e il 1716 - copertina
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Descrizione


Per raccontare la storia della musica d'arte nell'antica Bologna, l'Accademia Filarmonica ha cercato parole apposite: Felsina, il primo nome della città, e il suo canto, la sua capacità di far canto e suono. Dunque Felsina cantatrice è un libro che in 18 articoli parla dell'Accademia e dei suoi Filarmonici, della musica che si faceva in chiese come S. Petronio e S. Francesco, dei "professori" e dei costruttori di strumenti musicali, di generi diversi come la cantata, la sonata, l'opera, l'oratorio, e cerca di spingersi fino alla capitale dell'allora Stato della Chiesa. Perché il periodo trattato è molto preciso: va dal 1666, quando l'Accademia fu fondata, al 1716, esattamente 300 anni prima del convegno di studi che ha dato origine al volume. Diciotto studiosi hanno lavorato all'impresa, fra cui il curatore che alla fine si è permessa anche una "fantasia" storica. Ancora sul titolo: nel 1678 a Bologna si pubblicò una Felsina pittrice dove Carlo Cesare Malvasia faceva la storia della pittura cittadina. E senza dubbio la musica e la pittura sono i due "soli", come asserisce il curatore, che in epoca barocca hanno illuminato la città con la stessa luce dei maggiori centri del mondo.
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Dettagli

2018
22 novembre 2018
268 p., Brossura
9788855534246
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Indice

Sommario:

Loris Azzaroni: Presentazione
Introduzione. Le Muse in cattedra
Il programma del convegno
Il programma del concerto

Filarmonica e Filarmonici:
Giuseppe Verdi, Vicende d'archivio e biblioteca;
Romano Vettori, Fra capitoli, costituzioni e statuti. Nascita e crescita dell’Accademia con uno sguardo sulle prime musiche filarmoniche;
Ida Zanini, Gli aggregati dagli elenchi d’epoca al “formato” d’oggi (1666-2012);
Franco Dell’Amore, La vita di Pier Francesco Tosi musico, trattatista e diplomatico;
Pier Paolo Scattolin, Curiosità di scrittura nell’opera di Milanta, maestro di S. Biagio a Cento;
Annarosa Vannoni, Bertalotti e il manoscritto FS AP 8 del Conservatorio di Bologna.

Basiliche e Botteghe:
Daniele Pascale, Guidotti Magnani, Spazi plurali per la musica sacra;
Elisabetta Pasquini, Messe e salmi per S. Petronio: Idola Theatri da ridimensionare?
Lars Magnus Hvass Pujol, Funzioni in musica nei Diari del sagrista della cattedrale di S. Pietro in Bologna (1584-1777);
Ivano Bettin, Per maggior decoro della nostra chiesa. La cappella musicale di S. Francesco tra il 1666 e il 1716;
Giulia Giovanni, Gli editori musicali bolognesi e l’Accademia nei suoi primi anni;
Mariarosa Pollastri, Il “fiorire” delle botteghe liutarie a Bologna.

Generi e strumenti:
Mario Baroni, Le cantate di Domenico Gabrielli e i mutamenti di stile e pensiero fra Sei e Settecento;
Sara Dieci, Acque, cardinali e condegne cantate;
Piero Mioli, Musica, scena e allegoria. Le “persone” del prologo nel dramma per musica del Sei-Settecento;
Paolo Paolini, Soavi concenti e armoniosi concerti sulla chitarra spagnuola;
Giacomo Tesini, Corelli e oltre. Del violinismo bolognese;
Luca Della Libera, Alessandro Scarlatti, Gregorio Allegri e il Miserere rifiutato.

Divertissement:
Piero Mioli, Arcate transalpine. Bach il grande e Gabrielli il primo sulle corde di violoncello e Violoncino.

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