Saggi di Flaminio Gualdoni ed Emanuele BeluffiLa monografia dedicata ad Andrea Mariconti traccia un primo significativo percorso antologico dell’artista lodigiano, dal 2007 al 2012. I temi prediletti dell’artista sono quelli del territorio e del paesaggio, nelle varie declinazioni delle metafisiche (campi desolati dove covoni si stagliano come sculture e la luce nebbiosa “mangia” la scena); dei boschi (dal titolo The strange house in the wood, un percorso “metaforico” nel bosco alla ricerca della propria identità); dei paesaggi irlandesi e della Patagonia (in gran parte scogliere, dove il mare lotta con la terra per il proprio spazio vitale). Infine, i ritratti e le figure rappresentano, con la loro forte ieraticità, il legame con la memoria indelebile del passato.In tutti i suoi lavori, Mariconti dialoga con la memoria e con il tempo soprattutto grazie all’uso di olio e cenere, elementi carichi di storia organica: non c’è spazio per il colore, ma è il grigio monocromo dei suoi materiali poveri a modellare il quadro. Come forme ottenute per impronta dalla materia più antica, quella polvere da cui tutto proviene e a cui tutto ritorna, i suoi lavori aspirano all’essenza e alla verità della pittura. Nato a Lodi nel 1978, vive e lavora tra Cremona e Milano.Si laurea nel 2001 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo Arti Visive, e nel 2006 in Scenografia e Discipline dello Spettacolo. Soggiorna in Kosovo nel 2005 e nel 2006 per un progetto di arteterapia per bambini affetti da traumi psichici di guerra, ed è docente del laboratorio teatrale nel corso per allievi disabili presso il CFP di Lodi. Sempre nel 2005 partecipa a un workshop tenuto da Anselm Kiefer in occasione della preparazione dell’installazione I sette palazzi celesti presso l’Hangar Bicocca. Dal 2009 coordina e promuove laboratori artistici in ambito sociale in Sudafrica e Italia (si occupa di orfani, psichiatria, problemi relazionali). Nel 2011 è vincitore del Premio UNESCO per l’Arte.Lavora con materiali di origine naturale (cenere, cera, petrolio, terra); l’unico colore che usa è il bianco.Lodi, Spazio Bipielle Arte8 settembre – 21 ottobre 2012
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