Ho praticamente divorato questo giallo contemporaneo della Vargas con il commissario Adamsberg. Una storia con mille rivoli geografici e storici, dalla gelida è poco ospitale Islanda, alla rivoluzione francese del secolo precedente con Robespierre, agli “arrondisment” della Francia contemporanea. Una volta e storica costruzione nata dalla fervida creatività della Vargas. Da leggere!
Tempi glaciali
Una caccia ai fantasmi tra demoni e strane leggende. Dai ghiacci d'Islanda alla Rivoluzione francese. Il nuovo caso per il commissario Adamsberg e la più stravagante armata dell'Anticrimine parigina. Si è mobilitata tutta l'Anticrimine del tredicesimo arrondissement di Parigi sul caso dei due apparenti suicidi. Il coltissimo capitano Danglard, grande estimatore di vino bianco, l'energica Violette Retancourt, lo specialistica in pesci d'acqua dolce Voisenet. Ma soprattutto lo svagato, irresistibile, "spalatore di nuvole", il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Tutto inizia col ritrovamento di due corpi e la scoperta di uno strano simbolo scarabocchiato accanto a ciascuno di essi. Ma come sempre accade nelle storie di Fred Vargas, questo non è che l'avvio di una avventura che finirà per snodarsi in mezza Europa tra una balzana setta di adepti della Rivoluzione francese e una gita in Islanda finita in tragedia.
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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VinceB 22 novembre 2021
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Ho letto quasi tutti i libri della Vargas, alcuni li ho apprezzati davvero molto. Questo però mi ha un pochino delusa e un pochino annoiata. A volte la soddisfazione per aver creato un modo di dire, una frase che caratterizza un personaggio diventa un vero tormentone e impegola secondo me lo svolgersi della narrazione. Il lettore rischia di stufarsi di uno o dell'altro personaggio, stanco dei continui riferimenti alla sua forma fisica, o alla postura, o alle sue frasi ricorrenti. La strampalata compagnia dei "rievocatori storici" convince fino a un certo punto, ma ci può stare. L'Islanda è ben raccontata ed è forse la parte migliore.
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Giuseppe Labate 30 novembre 2017
Da sostenitore della Vargas e del suo modo di scrivere, amo il modo di creare trame mai scontate e figlie di una profonda indagine storica/geografica e costumistica. La Rivoluzione Francese e i freddi paesaggi dell'Islanda fanno da sfondo ad assassini efferati, contorte "passeggiate tra le nuvole" e finali dove niente è scontato! Assolutamente consigliata la lettura ma non come primo approccio (proprio perchè è uno dei più complessi scritti della Vargas)! Meglio partire da qualche racconto più leggero (Scorre la Senna, Chi è morto alzi la mano ecc)
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