Jean-Baptiste Adamsberg – il protagonista di questa serie polar firmata da Fred Vargas - è un poliziotto che parla lentamente, con la pelle olivastra, il volto bruno e i lineamenti scavati, piccolo e di aspetto modesto. Adamsberg si veste sempre allo stesso modo, giacca e pantaloni neri, di cotone, con qualunque clima e può mangiare in eterno il medesimo piatto.
Ma dietro questa facciata poco appariscente, si nasconde un uomo forte, con una intelligenza emotiva che lo aiuta non poco nel suo lavoro - che ama - e l'indipendenza un po' anarchica dei migliori investigatori. I romanzi di Fred Vargas con Adamsberg protagonista raccontano un mondo molto ricco. È il commissariato nel suo insieme a essere protagonista delle storie, con il suo continuo movimento di colleghi, di fermati, di testimoni, e un intrecciarsi di indagini più o meno importanti che entrano ed escono dalla nostra visuale. Adamsberg è circondato da colleghi dalla spiccata personalità e da indole e propensioni differenti: "Quando non riesci ad andare fino in fondo a qualcosa, devi chiedere a Veyrenc; quando non riesci a fare qualcosa, devi chiedere a Retancourt; e quando non sai qualcosa, devi chiedere a Danglard." Lavorare con un collaboratore "affetto da ipersonnia che crolla addormentato sul più bello, uno zoologo specialista in pesci, di fiume soprattutto, una bulimica che scompare per fare scorta di cibo, un vecchio airone esperto di leggende, un mostro di cultura che non si schioda dal vino bianco" (così è composta la squadra di Adamsberg) può essere difficile, ma è certamente stimolante.
Ognuno dà il suo contributo, e tutti insieme raggiungono, potete esserne certi, il risultato finale.