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Sono due le idee entrate a far parte dell'ortodossia nella moderna terapia della famiglia. La prima è che il terapeuta sia parte integrante del sistema che osserva, la seconda è che il terapeuta e la famiglia, per mezzo delle interazioni che avvengono fra di loro, creino una realtà- che co-evolve. Nessuno ha mai descritto il processo attraverso il quale questi concetti sono messi in gioco nel corso della terapia. Cecchin, Lane e Ray aprono la via a un nuovo campo di ricerca: rintracciano i valori e le credenze propri del terapeuta, definiti "pregiudizi", i corrispettivi valori e credenze propri della famiglia e cercano di definire le modalità con le quali un pregiudizio originato da una delle due parti può influenzare l'altra parte e, a sua volta, venire influenzato da essa, creando spesso soluzioni imprevedibili.
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