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Un storia avvincente, che pochi conoscono e che meriterebbe sicuramente la realizzazione di un docu-film, per fare conoscere eventi politici e militari prodromici alla prima guerra mondiale, Da leggere con passione
Scrittura lucida e stuzzicante che strizza l'occhio alla narrazione - introducendo piccole fughe linguistiche, con immagini ed espressioni di uso sportivo e cinematografico - che tengono la mente del lettore vigile ed aperta. Il racconto, fluido e incalzante, ha un andamento quasi da thriller e potrebbe essere la base per un bel film storico alla Agatha Christie. Inoltre i dettagli della vicenda delle due "volpi d'acciaio" ci fanno capire l'enorme importanza che i più piccoli accadimenti assumono nel quadro più generale dei grandi avvenimenti storici.
Un po' saggio storico, un po' romanzo, un po' sceneggiatura di un film, un po' reportage da inviato: Gianni Papa racconta un fatto realmente accaduto (e sconosciuto ai più) con un linguaggio che solo lui riesce a trasferire dalla penna alla carta. Pagina dopo pagina, ci trasporta in quei giorni facendo rivivere i fatti ma anche il contesto, il clima, le emozioni che si vissero nel Mediterraneo e a bordo del Goeben e del Breslau e nei porti toccati dai due incrociatori. La lettura scorre in modo piacevole e le parole ci rendono come spettatori privilegiati lungo i mari e le rotte di quell'agosto del 1914 di un fatto destinato ad allargare i confini della guerra poi divenuta mondiale. La brillantezza del racconto, peraltro, nulla toglie alla rigorosità storica che, anzi, è arricchita da note dettagliate e dalle considerazioni dell'autore che si conferma un grande cultore di storia balcanica e mitteleuropea. Anche per questo, "Le volpi d'acciaio" invita a riaprire i manuali di storia contemporanea per rileggere un passaggio importante non solo del secolo scorso. Un libro da leggere e che si lascia volentieri rileggere.
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