L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2000
Anno edizione: 2021
Promo attive (0)
Un'irripetibile educazione sentimentale e politica che ci ricorda di più certe pagine di Hemingway in Festa mobile che le autobiografie di carattere storico di altri testimoni del Novecento.
Per Davide Lajolo il titolo più appropriato per questo libro sarebbe stato Germaine. Perché quando ci si incontra a Parigi, un 14 luglio all'inizio degli anni Trenta del Novecento, durante un ballo pubblico nelle strade, l'amore può sembrare una predestinazione, una promessa illimitata. Sono le undici di sera e Giorgio attraversa da solo una piazza. Lo sguardo gli cade su una ragazza seduta vicino alla madre. Si avvicina di slancio e con un inchino cerimonioso chiede il permesso di ballare con lei. Stanno suonando un valzer veloce. Giorgio e Germaine, si chiama così la ragazza, muovono i primi passi insieme. Lei ha mani «fini e asciutte, che rivelano una gran forza interiore». Con una mancia, Giorgio ottiene dall'orchestra altri due tanghi e «in quella calda serata di festa popolare» nasce un legame che durerà tutta la vita. Sembra la scena di un film che René Clair deve ancora girare. È invece l'incipit appassionato di un tempo in cui tutto si mischiava: la lotta antifascista, il coraggio e i rischi, gli ideali di giustizia e libertà e le lettere di Gramsci, le primavere di Parigi e le estati romane, le isole del confino e quelle della clandestinità, gli innamoramenti, il carcere, gli amici, la nascita lontana dei figli e l'incombere minaccioso della guerra. Un'irripetibile educazione sentimentale e politica che ci ricorda di più certe pagine di Hemingway in Festa mobile che le autobiografie di carattere storico di altri testimoni del Novecento. Un'isola è anche l'ultimo libro che Giorgio scriverà. Muore pochi mesi dopo averlo terminato, a distanza di cinquant'anni da quella stagione, e Germaine non gli sopravvive che per poche ore.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore