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Questo libro contiene le tante scuse del generale Messe, tipico rappresentante della mediocre classe militare italiana. Si impegna molto a dimostrare che, primo, la campagna italiana contro la Russia non è stata cosi distastrosa (“dai, non esageriamo!”), e, nello stesso tempo, che la colpa del disastro era di tutti gli altri: Dei fascisti, dei tedeschi, di questo lì e di quello là. Ma solo non dei militari italiani e quanto meno non di lui personalmente. Infatti, era proprio lui a ingannare il Duce promettendogli una vittoria sicura, rapida e facile. A disastro avvenuto, subito ha sostenuto che i miliari erano sempre contrari alla campagna, ma che, da buoni soldati che erano, dovevano ubbidire... Insomma, nelle sue testimonianze e stolte scuse, il Messe si è mostrato mediocre una seconda volta. Lo era non solamente como ufficiale, ma anche come uomo, non essendo forte di carattere per ammettere i suoi errori. Con tali dirigenti l’Italia non poteva non perdere la guerra.
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