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Istantaneità. Cultura e psicopatologia della temporalità contemporanea - Cristian Muscelli,Giovanni Stanghellini - copertina
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Istantaneità. Cultura e psicopatologia della temporalità contemporanea
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Istantaneità. Cultura e psicopatologia della temporalità contemporanea - Cristian Muscelli,Giovanni Stanghellini - copertina
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Descrizione


Orientarsi nel tempo è orientarsi nell'esistenza. Lo scopo di questo libro è rintracciare il fondamento della temporalità contemporanea. Laddove la cifra della temporalità dell'epoca moderna è stata la velocità, il tratto essenziale del mondo contemporaneo è l'istantaneità - una nuova forma del tempo che si fonda e conclude nell'unità assoluta dell'istante. La tecnica è la matrice "rimossa" della temporalità. È sotto la pressione delle tecniche dell'informazione che la linea del tempo si è spezzata. Siamo catturati contemporaneamente in più tempi, che possiamo vivere in più realtà simultanee. Stiamo uscendo fuori dal tempo. Siamo in presenza di una mutazione antropologica che segue la pressione della tecnica. A questa mutazione antropologica contrassegnata dal fenomeno del presentismo si accompagna una mutazione delle forme della patologia mentale. Le tossicomanie, i disturbi del comportamento alimentare e la sofferenza borderline sono all'insegna della patologia dell'istantaneità. Queste "sindromi temporali" sono votate al trionfo del qui-e-ora, cioè a un presente senza passato e senza futuro, e senza profondità. In queste forme di patologia mentale, il tempo si cristallizza in un istante privo di aggancio sia alla memoria sia al progetto. E, di pari passo, l'identità personale, il corpo e l'Altro vanno incontro ad una profonda metamorfosi - emblematica, sebbene in maniera distorta, dell'ethos della postmodernità.
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Dettagli

2012
5 luglio 2012
Libro universitario
208 p., Brossura
9788820405274

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 5/5

La tesi di fondo è che siamo di fronte ad una "mutazione antropologica" nel modo di vivere il tempo, determinata dalla tecnologia e caratterizzata da una chiusura asfittica sull'istante presente. Con strumenti che vanno dalla filosofia alla sociologia alla letteratura fino alla psicologia, gli autori ci mettono di fronte al passaggio dal tempo del progresso caratteristico della modernità e orientato al futuro, al tempo della "istantaneità" postmoderna, del tutto e subito, senza passato e senza futuro. E' qui che affonda, a loro avviso, il completo distacco dal senso della storia, che inserisce il presente in un flusso continuo tra passato e futuro. Ma la mancanza di senso storico è incapacità di costruire una narrazione attorno a se stessi nel mondo, dunque incapacità di dare un senso al proprio percorso esistenziale.

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Giovanni Stanghellini

Giovanni Stanghellini, psichiatra e psicoterapeuta, insegna Psicologia dinamica all’Università di Chieti-Pescara e dirige la Scuola di Psicoterapia fenomenologico-dinamica di Firenze. Tra i suoi libri, Psicopatologia del senso comune (Cortina, 2008), Psicologia del patologico. Una prospettiva fenomenologico-dinamica (con M. Rossi Monti; Cortina, 2009) e Noi siamo un dialogo (Cortina, 2017). Per Feltrinelli ha pubblicato L’amore che cura. Perché la medicina non può fare a meno dei pazienti (2018) e Selfie. Sentirsi nello sguardo dell’altro (2020).

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