La vita segreta degli scrittori

L’inizio fa presagire un clone del ‘caso Harry Quebert’, ma il romanzo poi prende altre direzioni. Se è vero che Musso costruisce un meccanismo narrativo ben oliato con un crescendo di colpi di scena, questo pare solo il supporto per una serie di riflessioni sul senso della scrittura e sul ruolo dello scrittore. In mezzo a citazioni ‘alte’ (rendicontate nelle note bibliografiche), si ragiona su verità e finzione, stile e costruzione della trama, con un’esemplificazione ironica di deviazione dalle regole che conduce uno dei protagonisti ad una fine sorprendente. Tutto sommato, si sorvola sulla scarsa verosimiglianza di certi snodi, apprezzando la complessità dell’architettura del romanzo, che culmina in un epilogo dove una versione finzionale dello stesso Musso gioca a svelare i meccanismi dell’ispirazione, il processo che fa confluire eventi e persone in un atto che ricrea la realtà ampliandone i significati. Non male per un ‘semplice’ libro di genere.

Comprato quasi per caso, questo libro è diventato subito uno dei migliori che abbia mai letto. La trama corre lungo due vite parallele: quella dell’ex scrittore Nathan Fawles e quella di Raphael Bataille, anch’esso scrittore e appassionato di Fawles. Le loro vite si intrecciano attorno al ritrovamento del corpo di una ragazza attraverso episodi avvincenti e per nulla scontati. Lettura piacevole e molto interessante.

Definire questo romanzo non è facile: un giallo? in un certo qual modo omicidi passati e presenti e assassini da scovare lo renderebbe plausibile; un romanzo di formazione? lo sembrerebbe nel desiderio di Raphael Bataille di emulare il grande scrittore Nathan Fawles, suo idolo, che da 20 anni si è ritirato dalla vita pubblica sull'isola di Beaumont e che cerca di dissuaderlo dal voler diventare un romanziere affermato; una auto/biografia? anche, nelle pagine in cui l'autore rievoca la vita dei protagonisti e la propria, intrecciandole per svelare cosa c'è di segreto nella vita degli scrittori; un trattato su come scrivere un romanzo, come decidere cosa narrare, come scegliere i protagonisti? forse, il susseguirsi dei fatti e l'epilogo porterebbero anche in quella direzione. I tre ' io narranti ', Nathan, Raphael e Guillaume, hanno un ruolo ben definito nella storia, ma si trovano a dover fare i conti con l'arrivo di Mathilde Monney, per la quale il passato e il presente sono un cerchio da chiudere. Raccontare la trama senza rischiare di dire 'troppo' è impossibile, perché la realtà è fittizia e la finzione è reale, in un intreccio ben congegnato da disorientare il lettore fino allo svelamento delle ultime pagine. Lettura interessante, costruzione convincente, finale non scontato: una bella sorpresa.