L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le "Leggende" raccolte nel volume con il titolo di una di esse, "La croce del diavolo", furono pubblicate postume, nel 1871. Nelle leggende, Gustavo Adolfo Bécquer, scrittore, poeta e giornalista spagnolo dell'Ottocento, si rivela prosatore poetico più che valente, abilissimo nel provocare fremiti e sobbalzi, per il tramite di pagine musicalmente e visivamente impetuose nella loro qualità, il tutto infarcito da un mondo mitico e medievalizzante, segno distintivo di numerosissime sue opere. Quasi tutte le leggende di cui al libro sono narrate per bocca del popolo. In un Medioevo spagnolo di borghi briosi e di località trascendenti, dove l'universo degli uomini si confonde con quello degli spiriti, quando l'intrepidezza e l'euforia travalicano la misura, ecco propalarsi l'orrore. L'orrore è tutto ciò che resta in attesa al di là del limite da non oltrepassare, al di là della paura per il soprasensibile, al di là degli avvisi rimasti inascoltati. Spesso l'orrore sorge però da un sentimento religioso malsano, proiettato suppergiù entro l'orbita della superstizione, che, intrecciandosi in modo contorto con il sublime che è in noi, conduce purtroppo a un annebbiamento delle menti. L'orrore si genera, tuttavia, anche da ciò che è umano, dalle passioni, dall'ambizione, dal desiderio incontrollato. L'amore stesso appare pertanto come un sortilegio. Che dire?... Bécquer, ascoltatore e trascrittore finissimo, si serve dei materiali appartenenti al patrimonio folclorico spagnolo e internazionale, unitamente a un linguaggio colloquiale, per ritrarre fedelmente i personaggi nei suoi racconti. Inoltre, il suo stile è impregnato di ricorsi alla pittura, tratto che lo mette in relazione con l'incipiente modernismo... Lavoro più che apprezzabile!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore