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La croce del Diavolo e altre leggende - Gustavo Adolfo Bécquer - copertina
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La croce del Diavolo e altre leggende
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La croce del Diavolo e altre leggende - Gustavo Adolfo Bécquer - copertina
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Descrizione


In un Medioevo spagnolo di borghi vivaci e luoghi mistici, dove il mondo degli uomini si confonde con quello degli spiriti, quando l'audacia e l'ebbrezza eccedono la misura, ecco svelarsi l'orrore. L'orrore è ciò che attende oltre il limite da non oltrepassare, oltre il timore per il soprasensibile, oltre gli avvertimenti non ascoltati. Sovrumano come un Miserere urlato dagli scheletri, maestoso come una sinfonia che evoca le forze del cielo, il sentimento religioso spesso s'intreccia con il sublime. Ma l'orrore si genera anche da ciò che è umano, dalle passioni, dall'ambizione, dal desiderio incontrollato. L'amore stesso appare come un sortilegio. Nelle otto leggende, pubblicate tra il 1860 e il 1863, Bécquer si dimostra abile poeta in prosa, capace di strappare brividi e sussulti, attraverso pagine dall'intensa qualità visiva e musicale.
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Dettagli

2007
10 aprile 2007
141 p., Brossura
9788874370597

Valutazioni e recensioni

FTLeo
Recensioni: 5/5
Capolavoro becqueriano!!!

Le "Leggende" raccolte nel volume con il titolo di una di esse, "La croce del diavolo", furono pubblicate postume, nel 1871. Nelle leggende, Gustavo Adolfo Bécquer, scrittore, poeta e giornalista spagnolo dell'Ottocento, si rivela prosatore poetico più che valente, abilissimo nel provocare fremiti e sobbalzi, per il tramite di pagine musicalmente e visivamente impetuose nella loro qualità, il tutto infarcito da un mondo mitico e medievalizzante, segno distintivo di numerosissime sue opere. Quasi tutte le leggende di cui al libro sono narrate per bocca del popolo. In un Medioevo spagnolo di borghi briosi e di località trascendenti, dove l'universo degli uomini si confonde con quello degli spiriti, quando l'intrepidezza e l'euforia travalicano la misura, ecco propalarsi l'orrore. L'orrore è tutto ciò che resta in attesa al di là del limite da non oltrepassare, al di là della paura per il soprasensibile, al di là degli avvisi rimasti inascoltati. Spesso l'orrore sorge però da un sentimento religioso malsano, proiettato suppergiù entro l'orbita della superstizione, che, intrecciandosi in modo contorto con il sublime che è in noi, conduce purtroppo a un annebbiamento delle menti. L'orrore si genera, tuttavia, anche da ciò che è umano, dalle passioni, dall'ambizione, dal desiderio incontrollato. L'amore stesso appare pertanto come un sortilegio. Che dire?... Bécquer, ascoltatore e trascrittore finissimo, si serve dei materiali appartenenti al patrimonio folclorico spagnolo e internazionale, unitamente a un linguaggio colloquiale, per ritrarre fedelmente i personaggi nei suoi racconti. Inoltre, il suo stile è impregnato di ricorsi alla pittura, tratto che lo mette in relazione con l'incipiente modernismo... Lavoro più che apprezzabile!

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Gustavo Adolfo Bécquer

(Siviglia 1836 - Madrid 1870) poeta spagnolo. Le sue Rime (Rimas, 1860-61) sono espressione di un romanticismo elegiaco e dolente, non insensibile a certo gusto «nordico» penetrato nella letteratura spagnola soprattutto attraverso l’opera di Heine e di Byron. Motivi dominanti della poesia di B. (priva di asprezze sonore e di magniloquenza, attenta alla frase dimessa e melodiosa) sono la solitudine dell’io nell’universo e la brama di infinito, l’amore che vince la morte e trasfigura i gesti quotidiani, un senso inquieto dell’oltretomba, la nostalgia del passato (soprattutto di un idealizzato medioevo), i sogni perenni dell’uomo, il mistero della realtà naturale. Notevoli anche i suoi libri in prosa, una prosa lirica insieme dolce e vibratile, carica di intime risonanze e di finezze pittoriche:...

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