I due mondi di Eva

I due mondi di Eva è un romanzo young adult onirico e di realismo magico scritto da Marrta Duò ed edito Nero Press Edizioni. Questo è il miglior libro mai letto che parla di bullismo, cyberbullismo e solitudine. L'autrice ci fa capire in modo perfetto e chiarissimo i danni che provoca il bullismo e come la nostra protagonista Eva si sente. Eva è un personaggio caratterizzato alla perfezione, è una ragazzina che subisce violenze psicologiche e fisiche a scuola ed è circondata da adulti che minimizzando il tutto e che, anche se sospettano di qualcosa, non vanno a fondo per capire la situazione. I suoi genitori sono due bigotti che non riescono a capire la figlia e che invece di fermarsi a parlarle la soffocano con assurde punizioni ed Eva si sente sempre più sola e sbagliata. (non so chi ho odiato di più tra i bulli e i genitori!). È un libro che fa molto riflettere e, grazie alla parte onirica di realismo magico, l'autrice è riuscita ad alleggerire la storia nonostante le tematiche. Il romanzo è scritto con il punto di vista di Eva e questo ci porta a sentire quello che sente lei, a vedere tutto con i suoi occhi. È un libro travolgente e profondo che dovrebbe essere letto nelle scuole per sensibilizzare gli studenti e per far capire che, anche se difficile, è sempre meglio chiedere aiuto.

Quando ho letto la trama di questo libro, mi aspettavo qualcosa di diverso. Una storia Fantasy che dopo qualche tempo avrei accantonato nelle mia mente, sottoforma di riassunto dimenticandone i particolari. Invece no! Questo libro parla di un mostro che si annida tra i banchi di scuola e non solo. Si chiama BULLISMO! Ad oggi questo mostro è mutato eppure non fa rumore o paura, né è oggetto di notizie al TG come il COVID 19, nonostante uccida molto di più e senza darlo a vedere. Anche io sono stata vittima di quel mostro, come Eva, venivo derisa dai miei compagni, gli adulti ( professori e genitori) erano cechi, solo interessati a classificare il mio malessere, ero "svogliata" per loro. Ogni anno insegnanti, presidi, si riempiono tanto la bocca di questi progetti per sensibilizzare ma fanno la differenza?! No! Chi subisce ha paura di parlare, di non essere ascoltata.