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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2018
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Un’ondata di esistenzialismo pervade le strade brulicanti della Parigi degli anni 30. Ancora troppo giovani per preoccuparsi seriamente della guerra civile spagnola i giovani personaggi di Sartre animano i locali notturni parigini con la spensieratezza di volersi divertire tra alcol e feste. Matteo, un giovane di 34 anni, nonché alter-ego di Sartre è però giunto in una fase cruciale della sua vita: si trova a dover gestire un aspetto inatteso dalla sua relazione con Marcella, e questo lo porterà ad una crisi esistenziale. Un percorso che attraversa se stesso e arriva ad interrogare la coscienza, gli ideali politici, l’amore, la libertà, la vita, ma anche la morte. La filosofia della libertà ci insegna a prendere coscienza di noi stessi, di assumerci la responsabilità di quello che siamo e delle nostre scelte, anche dei nostri fallimenti. Sartre riesce perfettamente a descrivere psicologicamente l’ingresso nell’età adulta, il senso di frustrazione, di smarrimento, la sfiducia verso il mondo e verso se stessi, il fallimento, il costante ricordo nostalgico dell’infanzia e delle attese non mantenute. “Sono vecchio. Eccomi abbandonato sopra una sedia, immerso nella mia vita fino al collo, senza credere a nulla. Eppure anche io volevo partire per una qualunque Spagna. La cosa non è riuscita. Io sto qui, mi assaggio, sento il mio sapore, sono il mio proprio sapore, esisto. Esistere ecco cos’è: bersi senza sete. Trentaquattro anni che mi assaggio e sono vecchio. Ho lavorato, ho atteso, ho avuto ciò che volevo: Marcella, Parigi, l’indipendenza; è finita. Non aspetto più nulla.”
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