Nel primo capitolo il protagonista uccide un uomo che trova a rovistare in casa sua. E’ legittima difesa ma il senso di colpa non si placa. Andrà al funerale dell’uomo ucciso e ne incontrerà il padre, che diciamo non ha preso bene il lutto. Quello che ho appena narrato avviene nelle prime pagine di un romanzo che è un’escalation di “brutte situazioni” che porteranno il protagonista a fare i conti con se stesso, con i cuoi valori e col suo essere padre (e figlio). “Freddo a Luglio” è il secondo libro di Joe R Lansdale che ho letto (il primo è stato “Mucho Mojo”) e all'inizio confermavo l’impressione avuta: la scrittura di Lansdale è tagliente e il libro scorre via che è un piacere ma non riesco a considerarlo il genio che tanti dicono, né a considerare questo thriller il capolavoro che mi aspettavo. Poi però ho continuato a pensarci non tanto per la trama, che reputo trascurabile, quanto per i sottotesti che mi sono rimasti impressi. L’analisi del rapporto padre/figlio, che resta come sottofondo per tutta la vicenda, è affrontato in modo tutt’altro che banale, riesce a ben trasmettere il senso di paura e costante inadeguatezza ce si prova sia ad essere genitori sia ad essere figli. Inoltre, subito all’inizio, mi è piaciuto come Lansdale ha saputo analizzare la reazione di un uomo che, pur per legittima difesa, uccide un estraneo che si è infilato a casa sua: sensi di colpa e disgusto di sé pur sapendo di aver fatto la cosa giusta. In definitiva continuo a trovare Lansdale un ottimo intrattenimento, soprattutto per chi ama i thriller scritti in modo tagliente, con ambientazioni roventi e personaggi tagliati con l’accetta e con la lingua affilata. Questa volta, poi vado un po’ oltre e comincio ad apprezzarlo anche per le intuizioni e per il modo in cui affronta alcuni argomenti. Sicuramente lo cercherò anche in futuro, aspettandomi del sano intrattenimento, magari con qualcosa in più.
E' una notte caldissima a luglio, e un ladro irrompe nella casa di Richard Dane, un pacifico corniciaio. Un colpo di pistola, del sangue, un morto. Legittima difesa, ma la vita del tranquillo artigiano e della sua famiglia è sconvolta dalla violenza di un evento imprevisto e inevitabile. Poi accade qualcosa di strano: iniziano le minacce, il padre del delinquente, dal passato turbolento, promette vendetta: per un figlio si può fare qualunque cosa. La polizia non sembra turbata, eppure si comporta in modo sospetto, forse perché nella sonnolenta provincia texana si profila l'ombra del crimine organizzato...
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Anno edizione:2004
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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CRIS TRIDELLO 28 novembre 2016
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LUCA MAZZOCCHI PALMIERI 30 dicembre 2010
La storia mi è piaciuta parecchio. E' un libro che ti prende e ti trasporta all'interno della vicenda.
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Dopo un bel po' di tempo ho ritrovato il mio amico Joe, come sempre un bel incontro. Il solito Lansdale, diretto , schietto e maestro nei dialoghi , spiazzante nella trama e che racconta di quella violenza che non tutti hanno il coraggio di raccontare. Per alcuni tratti è un libro anche triste, dove il rapporto padre / figlio gioca una parte fondamentale. Ma a rimettere tutti in riga e a sdrammatizzare ci pensa il bentrovato Jim Bob Luke!! E chi l'avrebbe detto mai di ritrovarlo in questo romanzo. Personaggio già incontrato nella haimè già terminata serie di Hap e Leo. Una gradita presenza , che da solo vale la lettura del libro.
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