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Il volume prende le mosse nel lontano 1016 quando i Normanni partirono dal nord della Francia per arrivare nell'Italia Meridionale allora sotto il dominio di longobardi e bizantini. La loro conquista non fu facile e immediata, anzi fu un processo lungo e drammatico protrattosi fino al 1130. Fondamentali all'inizio della narrazione sono le battaglie e la danza delle alleanze che caratterizzarono i primi anni dell'invasione normanna, infatti i primi gruppi arrivati sulla penisola non erano altro che eserciti mercenari pronti a schierarsi dalla parte di chi pagava di più per i loro servigi; ma ben presto furono conquistati dalla volontà di non essere ospiti in un territorio straniero ma di diventarne signori e padroni essi stessi. La narrazione è veloce, fluida, i fatti esposti sono frutto di attenta ricerca e un ampio corredo di note esplicative aiuta a chiarire dubbi o a fornire versioni alternative qualora ci si trovi di fronte a fatti poco documentati o ormai diventati leggenda. Anche quando il tessuto narrativo si riempie di personaggi, e ciò non deve meravigliare dato il proliferare di stati e staterelli e il continuo avvicendarsi di duchi, principi, re, imperatori e soprattutto papi, non si perde mai il filo del discorso. Pregio di questo volume è sicuramente la capacità di fondere storia e cultura, soprattutto storia e arte, dando la possibilità a chi legge di poter meglio comprendere e apprezzare quell'epoca storica e di rintracciarne le ormai, purtroppo, modeste tracce che tutt'oggi si conservano. Si assiste ad un'attenta descrizione di palazzi, chiese e fortificazioni. La narrazione si chiude trionfalmente con la Sicilia che diventa ufficialmente un regno e Ruggero II, figlio di Ruggero d'Altavilla, incoronato re il 25 dicembre 1130 a Palermo.
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