L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2011
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Conrad e Kipling sono pressapoco coevi. Entrambi parlano spesso della fase colonialista-imperialista della Gran Bretagna. Ma gli approcci sono completamente opposti. Se kipling, con qualche eccezione, crede nelle capacità dell'essere umano di domare la natura selvaggia o almeno di instaurare con essa un rapporto di pacifica convivenza, per Conrad ciò è impossibile. In Conrad l'ambiente circostante appare sempre minaccioso, incombente, custode di oscuri e arcani segreti che l'uomo civilizzato ha solo dimenticato ma non ha mi cancellato, nemmeno dal suo animo e che sono pronti a risvegliarsi in qualunque momento per annientarlo dall'interno. Per Conrad la civilizzazione è solo una maschera di cartapesta destinata a infrangersi contro la forza bestiale e primordiale della natura, che non è solo pericolosa ma esplicitamente malvagia. Ma ciò che è stupefacente, è la capacità linguistica dell'autore. Egli riesce con un uso perfetto e puntuale di aggettivi e metafore a descrivere minuziosamente l'atmosfera dei luoghi che descrive che divengono specchio delle emozioni dei suoi personaggi; i paesaggi esplodono di vita vegetale e animale eppure vengono descritti come luoghi tetri, angoscianti, inperscrutabili, molto più simili a luoghi di morte. I viaggi dei racconti di Conrad non sono scampagnate all'aperto in luoghi esotici ma viaggi infernali fuori e dentro l'animo umano. Anche nei contesti "urbani" di alcuni racconti, non fa che emergere il pessimismo di Conrad sulla possiblità che la civiltà possa domare la natura; anche laddove l'uomo civilizzato sembra aver vinto, nei fatti la natura attende solo l'occasione per risvegliarsi, come una bomba pronta a detonare in ogni momento. Questa raccolta di racconti è certamente una lettura anti-convenzionale del genere avventuroso, che anticipa di anni autori come William Golding e Robert Howard e che credo valga la pena di leggere.
Bello questo racconto classico, molto riflessivo, ma anche esotico e d'avventura. Io l'ho suddiviso (metaforicamente) in due parti: quella dell'avventura in una terra “primordiale” quasi inaccessibile, ostile per l'uomo civilizzato; poi c'è la parte spirituale, più oscura, quella delle domande e dei perché, dove “la tenebra” che Conrad descrive è quella interiore, dell'uomo bianco che vede nell'avventura coloniale l'affermazione di una cultura che ha il compito di sottomettere e civilizzare chi non è riuscito a emanciparsi da solo.
Questo è il primo romanzo di Conrad a cui mi sono approcciata a causa del titolo intrigante. Questa è la storia a mio parere di un viaggio e di un'avventura all'interno di se stessi che si esplica in un'ambientazione selvaggia e priva di qualche fondamento morale. Questa è la storia di come un popolo privo di etica così come la comprendiamo noi guarda a un uomo "evoluto" come una divinità e allo stesso tempo di come quest'uomo, a contatto con le tribù, perda il suo senso di civiltà. Meraviglioso e in alcuni tratti molto forte nelle descrizioni, ma è un vero capolavoro che consiglio!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore