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Un brano dell'intervista di Francesco Bianconi a Wuz
Wuz: Come mai hai scelto di leggere questo libro? È stata un’esperienza divertente?
Francesco Bianconi: È stato molto divertente. Ho accettato senza esitazione perché sono un appassionato di cucina e di gastronomia in generale, mi piace molto cucinare, mangiare bene, e seguo tutto ciò che riguarda la ricerca, l’evoluzione del gusto e della maniera di cucinare. Il cibo è una risorsa, specialmente per il nostro Paese, perché è ricco di materie prime, quindi è bene sfruttarle nel modo più intelligente possibile. Conoscevo Bourdain come spettatore di Gambero Rosso Channel, e mi è sempre stato simpatico, l’ho trovato un cuoco molto americano e molto rock’n’roll, ma anche una persona preparata. Inoltre mi è piaciuto il punto di vista di un cuoco che sta dall’altra parte della barricata. Ne è emerso un lavoro anche sporco, perché non parla solo delle cucine cosiddette stellate, ma racconta gli inizi da sguattero, da lavapiatti e da pelapatate, quindi ci dà un’idea di come funzionino questi micidiali posti che sono le cucine dei ristoranti.
Wuz: È anche un’ottica diversa rispetto a quello che ormai si vede in televisione…
Francesco Bianconi: Certo, anche perché in televisione si vede l'aspetto bello e spettacolare del fare il mestiere del cuoco. Questo però è anche un lavoro collettivo, fatto da una brigata, e il libro di Bourdain è interessante perché è scritto in un momento in cui ancora non c’era stato il boom della gastronomia che stiamo vivendo adesso. Nel libro si parla anche degli aspetti negativi, mentre adesso la cucina sembra solo una cosa bella e meravigliosa, perché ormai siamo tutti degli appassionati. C’è anche un dark side of the moon, e il libro di Bourdain fa vedere questo dark side prima ancora che scoppiasse la moda del cibo e della gastrofollia.
Wuz: Che rapporto hai con la lettura? Leggi mai a voce alta o questa è stata la prima volta?
Francesco Bianconi: Mi può capitare di leggere a voce alta, ma solo dei frammenti per gli altri, per esempio per mia figlia piccola, o durante i miei reading per le presentazioni dei libri, ma sono degli spezzoni che durano poco. Non avevo mai letto per così tanto tempo a voce alta, è un lavoro anche molto duro e difficile.