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Ho letto "L'ITALIA DEL RE" incuriosito dal titolo che invertiva le consuete posizioni di soggetto e complemento riferiti a S.M. "RE D'ITALIA e....." La lettura mi aveva chiarito, già all'inizio ,l'origine della espressione,ma aveva, soprattutto , catturato il mio interesse a continuare fino in fondo. Il testo, chiaro, scorrevole e piacevole, dava quasi l'idea della cronaca, dei fatti osservati sul campo, che un inviato in zona di guerra invia quotidianamente al suo giornale. Nel nostro caso, la zona comprende quattro provincie pugliesi, in cui si andavano delineando le sorti dell'Italia, successive alla imminente e definitiva sconfitta del nazifascismo in tutta Europa. L'arco narrativo è compreso tra il 10 settembre 1943 e il 10 febbraio 1944. Descrizioni particolarmente apprezzabili ,riguardano i comportamenti delle persone coinvolte. Tutte le differenze di ruolo o di stato, tra attori e comparse, spariscono, tutti hanno gli stessi bisogni, stessi timori e speranze. Tanti scenari e tanti personaggi, dal Re, sua moglie, ministri ,generali, servitù, agli ufficiali alleati che dettavano le regole per le piccole manovre e per " L'armistizio lungo". E. infine,le genti del luogo che collaboravano come potevano, per facilitare la vita di tanti ospiti, con l'accoglienza, l'ospitalità e l'offerta spontanea degli scarsi prodotti delle campagne, costituiscono, nelle vicende narrate, un affresco di una umanità antica che commuove e rassicura. Francesco Tafuro
Un libro molto interessante che offre una panoramica su uno specifico periodo della storia italiana sconosciuto ai più. Lo stile di scrittura, anche per la prossimità degli argomenti trattati, ricorda Scurati nel figlio del secolo. l'autore mescola con abilità il reportage storico con aneddoti della vita personale del re. Nel complesso una lettura decisamente consigliata
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