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L'interesse di Feruglio per l'antropologia Mapuche va ben oltre l'analisi culturale; è piuttosto un un'adesione empatica, attraverso la quale la Cosmovisione Mapuche diviene chiave risolutiva per comprendere le nuove frontiere della fisica quantistica e per rivendicare la necessità di una mutazione e antropologica. L'attualità del messaggio che lo scrittore ha voluto portare a tutti noi è saturo di elementi antropologici e filosofici, necessari per ripensare il nostro rapporto con l'ecosfera! Il libro "L'uomo nuovo sarà Mapuche" è la storia di un'esperienza sciamanica che ogni uomo e donna dovrebbero poter vivere. Piera Salvatori (responsabile Ufficio Stampa Nicola Feruglio)
Il racconto di un’immersione in se stessi, di un’individuazione psichica, della risonanza con l’archetipo femminile presente nella Natura e in ogni essere umano. Un’esperienza “energetistica”, rifacendosi al primo libro di questo autore, o “cosmoempatica” , citando il suo secondo saggio filosofico. Certamente, quello che Nicola Feruglio racconta ne “L’uomo nuovo sarà Mapuche” è appassionante perchè mescola “taoisticamente” esperienze esteriori ed esperienze interiori: non solo la descrizione della cerimonia equinoziale mapuche a cui ha partecipato, la descrizione del contesto “magico” in cui si è svolta, la descrizione empaticamente coinvolta di tutti i personaggi del racconto e di un popolo straordinario come i Mapuche... ma soprattutto la generosa e coinvolgente condivisione di cosa tutto ciò ha prodotto nella sua psiche, nei suoi sogni, nel suo lavoro di ricercatore antropologico. Una cosa però, secondo me, emoziona più di tutte: la percezione della corrispondenza tra la sua psiche e una molto più vasta, quella che gli antichi filosofi chiamavano “l’anima del mondo”. Notevole, nella composizione del testo, è inoltre l’utilizzo delle sue competenze mitologiche, di quelle oniriche, delle analogie filosofiche, della declamazione mistica e della raffinatezza poetica. Che questo libro venga letto nelle scuole grazie al progetto "Giuria Giovane" della Bookcity Milano mi sembra meraviglioso! Giuseppe D’Agostino
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