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Anno edizione: 2013
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E’ difficile recensire questo libro, perché l’argomento di sfondo è il capitolo più oscuro della storia dell’umanità: il nazismo, la deportazione degli ebrei, i lager… Però, la trama manca di profondità, manca di emozioni. Sembra un libro chiuso su sé stesso. I protagonisti sono Giacomo ed Elsa, genitori di Milena e Dora, famiglia ebrea che vive a Roma durante gli anni della deportazione. Per salvare la sua famiglia, Giacomo decide di trasferirsi in un piccolo paese, ospite di Don Gioacchino, un anziano prete amico del padre. Ogni tanto, Giacomo fa ritorno a Roma per controllare che il negozio di stoffe di cui è proprietario e che ha affidato ai suoi commessi, vada avanti e per riscuotere l’incasso. Durante una di queste sortite, Giacomo non fa più ritorno a casa di Don Gioacchino. Ovviamente, è palese a tutti ciò che può essere accaduto. Finita la guerra, Elsa e le sue figlie fanno ritorno a Roma. Elsa si presenta in negozio per capire cosa possa essere accaduto e scopre, dal racconto del commesso, che il marito era stato arrestato proprio lì e deportare in un lager, dove poi ha trovato la morte. Inoltre, il commesso racconta ad Elsa che il marito, durante la guerra, le aveva venduto il negozio e che i soldi che andava a ritirare ogni mese, non erano l’incasso, ma le rate del pagamento e che, guarda un po’, proprio durante l’ultima visita, lui aveva terminato di pagare la cifra pattuita. Elsa va via senza ascoltare altro e quando l’altra impiegata le manda un biglietto con il suo indirizzo e il numero di telefono, dicendole che deve parlarle, Elsa decide di ignorare tutto e andare avanti con le sue forze. Inizierà a fare la sarta e farà studiare le sue figlie, ma tutto ciò chiusa in un muto dolore che nessuno riesce ad esprimere. Le due ragazze cresceranno e condurranno una vita normale: Milena, la maggiore, bellissima, sposerà un uomo molto più grande di lei e molto ricco; Dora, invece, si laureerà. Ma nella vita, tutto torna e sarà proprio Dora a scoperchiare il Vaso di Pandora. Dora conoscerà e si innamorerà di un ragazzo che, però, è il figlio di quel commesso che, tanti anni prima, aveva “rilevato” il negozio di suo padre. E così, tutto verrà a galla: Dora andrà a parlare con quella commessa che sua madre non aveva mai voluto ascoltare e che le racconterà, finalmente, tutta la verità: era stato proprio quell’uomo a denunciare suo padre e a farlo arrestare e anche la storia della vendita del negozio era tutta una bugia. Il più grande difetto di questo libro, secondo me, è la scontatezza degli eventi: leggendo una frase, si immagina già cosa stia per accadere. E’ un libro freddo, privo di emozioni, che non lascia assolutamente nulla.
Recensioni
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