La prima edizione è del 1993, io l'ho riletto mesi fa, in tempo di totale chiusura di ognio attività (tranne quelle essenziali) e sono stata cosi grata a Luce D'Eramo per avere scritto un piccolo capolavoro che, scrissi a Robinson nell' apposita ribrica "scrittori dimenticati" mi risposero- più o meno- non letto.Piccata ho riscritto che forse era giunto il momento di provare a leggerlo.Ora sona grata alla Feltrinelli per averlo rilo riproposto, questa mattina l'ho visto in libreria e l'hp già regalato a due amiche libresche
Ultima luna
Mescolando amore e morte, nuovi inizi e ultimi respiri, la storia di Silvana, di Bruno e di Alfonsina ci pone di fronte a interrogativi tornati dolorosamente in primo piano: l'emarginazione degli anziani, la delega della loro cura alle case di riposo. Un romanzo tutto da riscoprire.
«Quando ho scritto "Ultima luna", per documentarmi sulla condizione degli anziani mi sono fatta rinchiudere in più di una casa di riposo, e non è stato piacevole» – Luce d'Eramo
Villa Felice è una casa di riposo per anziani a Frascati. Qui trascorre i suoi ultimi anni Alfonsina, un'ultraottantenne decisa e vivace che nella sua lunga esistenza ha affrontato da sola la durezza della guerra, le privazioni della povertà, ma è stata capace di lottare per far studiare il figlio, diventando da semplice sartina una delle pantalonaie migliori di Roma. Silvana è la gerontologa che la segue; Bruno è il suo unico figlio, giornalista e scrittore che da molti anni vive in Giappone, ora tornato per pochi giorni in Italia per rivedere la madre. Nella casa di riposo per la prima volta Silvana e Bruno si incontrano, ma in qualche modo si conoscevano già perché Alfonsina, che vorrebbe andarsene senza lasciare il figlio da solo, ha lungamente parlato all'uno dell'altra e viceversa. Induce così Bruno a invitare la dottoressa a cena, con il pretesto di ringraziarla della sua gentilezza con lei, e quel gesto che lui compie solamente per compiacere la vecchia madre diventa invece l'inizio di un legame più profondo. In Ultima luna l'interesse per l'altro da sé che contraddistingue la scrittura lucida e piana di Luce d'Eramo ci fa penetrare in quei luoghi sconosciuti e scongiurati che sono le residenze per anziani, e volge il nostro sguardo verso l'estrema età della vita, l'ultima luna, condizione compatita, rimossa o ignorata, ma mai interrogata. E ci pone interrogativi che risuonano alle nostre orecchie cogenti e non più eludibili.
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Anno edizione:2020
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