Nove fotografi della celebre agenzia fotografica Magnum documentano, a 150 anni dalla sua unità, l’immagine dell’Italia del 2011, fissando attraverso i loro scatti – completamente inediti – la realtà del paese, che questo volume intende raccontare. Apre la rassegna Christopher Anderson, focalizzando il suo obiettivo sul , elmento in cui la penisola è immersa, e da cui proviene la nostra storia e la nostra civiltà. Donovan Wylie riflette sulle che delimitano i perimetriurbani, confini moderni rappresentati da tangenziali e viadotti autostradali, aree industriali e discariche, che segnano una realtà abitativa ormai completamente antropizzata. è il titolo della sezione di Richard Kalvar, che propone uno sguardo su ciò che tiene unita l’Italia, in termini di spazi condivisi e di gesti comuni e speciali in cui tutti si riconoscono: dal caffé al bar al Ferragosto in spiaggia, dalla compagnia dei nonni a una buona pizza. L’indagine di Mikael Subotzky si concentra sulle , ovvero suo nuovi spazi di aggegazione – dai centri commerciali alle discoteche – che sembrano aver sostituito il centro della vita pubblica di un tempo, la piazza appunto. Mark Power, nel reportage dedicato ai , ripercorre le bellezze del nostro paese, che non a caso detiene il record mondiale di beni artisticidichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Bruce Gilden in sofferma le coscienze sulla vita delle persone “invisibili” che popolano reparti di cura, carceri, baraccopoli e mense dei poveri. La riflessione di Harry Gruyaert, intitolata , è condotta sul difficile equilibrio che la società contemporanea sta ricercando tra progresso e natura. Alex Majoli ricorda il “saper fare” che nei campi come nelle industrie, nei laboratori come nelle manifatture, unisce competenza e creatività alla base del made in Italy. Conclude il racconto Paolo Pellegrin, con i ritratti di 150 giovani che, nell’anniversario dell’unità d’Italia, rappresentano il futuro del Paese.
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