Mi chiamavo Susan Forbes

La storia narra la vicenda di Susan morta suicida a 17 anni in seguito a un evento tragico accaduto. La narrazione viene eseguita in prima persona dalla stessa Susan, ne sentiamo il dolore, il rimpianto e tutta l'angoscia che la pervadono. In un'atmosfera nebbiosa e gotica ci ritroviamo a essere vicini alla piccola ma già donna Susan. Scritto in maniera estremamente reale con un ritmo volutamente lento per indurre il lettore alla riflessione questo romanzo é una perla di bellezza rara! Complimenti davvero all'autrice che con questa opera ci regala il terzo sogno

Ricevuto in dono, e presentato come una piccola grande storia molto triste. Triste non direi. Certo è profondamente toccante, senti il dolore dell'anima della fanciulla che ti sussurra la punizione prevista per il "peccato" di amare, in un'epoca sbagliata, l'uomo sbagliato. Il ragazzo trova in lei una vocazione più grande di quella che dovrebbe avere per Vostro Signore. Non hai tregua, sai dalla prima pagina quel che succederà, ma leggi senza fiato sperando nel miracolo finale. Quarantuno pagine di poesia. Grazie Rosalba